Gli islamisti nigeriani continuano ad accusare rovesci, anche se in Nigeria restano ancora fin troppo attivi
Trecento miliziani del gruppo islamista nigeriano Boko Haram si sono arresi ai soldati del Camerun, dove spesso hanno debordato, ma altrove in Nigeria i loro compagni continuano a seminare paura e distruzione.

Soldati del Camerun schierati ai confini con la Nigeria (Photo credit Reinnier KAZE/AFP/Getty Images)
I BOKO HARAM CHE S’ARRENDONO - Riferisce il giornale nigerianoVanguard che secondo il portavoce della Difesa camerunense, il tenete colonnello Didier Badjek, sono più di trecento gli uomini di Boko Haram che nelle ultime settimane si sono arresi all’esercito del Camerun, che ha anche catturato uno dei più importanti comandanti del gruppo, Abakar Ali conosciuto anche come Mustapher Umar, in posesso di un discreto quantitativo di armi ed esplosivi. Nei giorni scorsi altre decine di miliziani si erano arresi alle forze nigeriane.
I BOKO HARAM CHE CONTINUANO A COMBATTERE - Gli uomini di Boko Haram restano comunque molto attivi nonostante l’offensiva dell’esercito nigeriano stia ottenendo visibili risultati, lunedì ad esempio un loro grupp ha attaccato due villaggi nello stato di Adamawa, che si allunga proprio lungo la frontiera con il Camerun, bruciando più di 500 case e uccidendo un numero imprecisato di abitanti.
A CAVALLO DELLA FRONTIERA - La zona è vicina a dove furono rapiti i due religiosi vicentini, poi detenuti per due mesi in Nigeria. Don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri hanno passato cinquantasette giorni come ostaggi, dopo essere stati prelevati dalla loro missione insieme alla suora canadese Gilberte Bussiere nella notte tra il 4 e il 5 aprile nella diocesi di Maroua, la stessa zona che ora è presidiata in forze dall’esercito del Camerun.
(Giornalettismo)

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