A Kobane si combatte ormai per strada. Tuttavia, sembra che gli ultimi raid aerei statunitensi abbiano favorito i combattenti curdi, in grado questa volta di respingere e in alcuni casi di recuperare posizioni rispetto ai rivali dello Stato Islamico.
Secondo varie fonti, i curdi si stanno coordinando con l’aviazione statunitense e questo sta loro consentendo di guadagnate posizioni. La situazione tresta comunque molto fluida e le forze in campo non sono numericamente pari, con i jihadisti forti di alcune migliaia di combattenti.
L’occupazione di Kobane garantirebbe ai jihadisti il controllo di una parte significativa della friontiera che la Siria condivide con la Turchia.
Quest’ultima, nonostante le proteste curde, resta immobile con le sue forze armate disposte a presidio lungo il confine.
Kobane è stata un luogo dio passaggio di ribelli siriani ma anche di contrabbando. Da qui sarebbe passato anche il petrolio venduto di contrabbando dai jihadisti per finanziare la loro campagna.
Quale sia il bilancio dei combattimenti in corso è ancora prematuro poter dire. Secono alcune fonti i morti sarebbero comunque diverse centinaia e circa 160.000 i civili fuggiti oltreconfine.
(Atlas)

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