lunedì 13 ottobre 2014

Terrorismo: il finanziatore di Al Qaeda che lavorava per il ministero dell'Interno del Qatar...



Di Luca Lampugnani 

Salim Hasan Khalifa Rashid al-Kuwari, dal 2011 sulla lista nera degli Stati Uniti come finanziatore monetario e logistico per Al Qaeda, avrebbe lavorato per alcuni anni alle dipendenze del governo del Qatar. È questo quanto emerge, in una anticipazione riportata dal britannico Telegraph, da un report del think tank USA Foundation for Defense of Democracies, la cui uscita è prevista nelle prossime settimane.

Stando a quanto scrive il quotidiano inglese, due anni prima di essere indicato come 'terrorista' da Washington nel 2011, al-Kuwari, classe 1997, faceva parte come dipendente del dipartimento della difesa civile di Doha, sezione del ministero dell'Interno. Durante tale periodo, quest'ultimo sarebbe stato inoltre fermato per presunti reati legati al terrorismo sia nel 2009 che nel 2011, ma in entrambi i casi risulta essere stato rilasciato dopo pochi mesi. Secondo quanto potuto apprendere dalla Foundation for Defense of Democracies, al-Kuwari oggi si troverebbe ancora a Doha e in piena libertà.
Che si tratti o meno di una coincidenza, 'l'impunità' di cui ancora oggi sembra godere al-Kuwari è potenzialmente collegabile alla figura di Abdullah bin Khalid al-Thani, membro della famiglia reale qatarina e fino allo scorso anno a capo del ministero dell'Interno. Proprio al-Thani, anche ex ministro degli Affari Religiosi, è stato infatti accusato dalla Commissione USA sugli attentati dell'11 settembre 2001 di aver fornito supporto e rifugio a Khalid Sheikh Mohammed, ritenuto tra le menti dietro ai brutali attacchi di tredici anni fa contro le Twin Towers.
Indubbiamente il caso di al-Kuwari torna a mettere in evidenza un problema più che mai persistente: la mano leggera di alcune monarchie del Golfo verso finanziatori, presunti o reali, delle più disparate organizzazioni estremiste nel panorama del Medio Oriente. In particolar modo, come ricordano i numerosi report che negli ultimi mesi hanno cercato di ricostruire l'afflusso monetario che da struttura allo Stato Islamico, il Qatar è un osservato speciale in questo senso.
Benché il governo di Doha sia tornato anche recentemente a smentire alcun tipo di appoggio diretto al terrorismo, al-Kuwari non è certo il primo finanziatore, membro, appartenente o simpatizzante di Al Qaeda (e presumibilmente non sarà nemmeno l'ultimo) ad aver avuto una posizione di rilievo nei governi delle petrolmonarchie. Rimanendo sempre in Qatar, ad esempio, il Telegraph riporta l'esempio di Khalifa Muhammad Turki al-Subaiy, altro 'supporter' monetario di Al Qaeda che, nonostante fermi e arresti, è sempre uscito dai penitenziari in tempo record, lavorando inoltre per un periodo come dipendente della Banca Centrale qatarina.  

(International Business Times)

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