L’IntelCenter, società esperta di terrorismo, ha stilato una classifica delle organizzazioni da ritenere più pericolose.
Il terrorismo islamico sta diventando una preoccupazione crescente a causa dell’avanzata dell’Isis, i tagliagole al comando dell’autoproclamato Califfo Ibrahim, noto come Abu Bakr al Baghdadi.
L’IntelCenter, una società specializzata in studi sul terrorismo, ha stilato una particolare classifica, prendendo in esame per un mese (15 agosto-15 settembre) tutte le organizzazioni estremiste presenti al mondo (non solo quelle islamiche). Sulla base del GTI (Group Threat Index), l’indice che rivela la pericolosità di un gruppo, è stato definito un quadro molto chiaro. Che, come era prevedibile, vede in prima posizione l’Isis.
Terrorismo: chi sono i cinque gruppi più temibili

- Isis: 29,8%. L’organizzazione guidata da Al Baghdadi occupa quasi il 30% della galassia terroristica mondiale. La conquista di ampie zone della Siria e dell’Iraq, fino a lambire il confine con la Turchia, conferma la potenza di fuoco ed economica dei jihadisti, abili anche a sfruttare i mezzi di comunicazione.
- Al Shabaab: 10,4%. L’uccisione del leader storico Ahmed Godane ha indebolito gli islamisti attivi in Somalia e protagonisti di un terribile attentato al centro commerciale di Nairobi, in Kenya. Di recente avevano tentato un’offensiva per riconquistare terreno in Somalia. Ma la morte del capo ha costretto gli Shabaab a riorganizzarsi.
- Boko Haram: 8,6%. In Nigeria hanno ucciso migliaia di cristiani con attentati e sparatorie. L’attenzione mediatica è stata attirata con il rapimento di oltre 200 ragazze in una scuola. Il leader, Abubakar Shekau, è stato dato per morto più di una volta. Ma di recente è apparso in un video.
- Talebani: 8,5%. Il capo è il Mullah Omar, guida spirituale e comandante militare. I taliban hanno guidato l’Afghanistan dal 1996 al 2001. Ora combattono tra Pakistan e Afghanistan e controllano alcune città.
- Houthi: 5,1%. Si tratta del gruppo, di ispirazione sciita, meno noto rispetto ai precedenti menzionati. Attivo nello Yemen ha combattuto contro il governo centrale. Nelle ultime settimane c’è stato un accordo che dovrebbe pacificare il Paese.
La graduatoria sul terrorismo dell’IntelCenter prosegue poi con altri gruppi il cui indice di pericolosità è sotto il 5% (ma non significa che siano proprio piccoli). Ansar al-Sharia o anche Aqap (Al Qaeda nella Penisola Arabica) occupa la sesta posizione ed è un gruppo molto attivo nelle Yemen (dove combatte contro gli sciiti Houthi e contro lo Stato centrale) e in Arabia Saudita.
In Siria ci sono il Fronte Islamico, che raccoglie varie sigle islamiste che combattono anche contro l’Isis, e Jabhat al Nusra, emanazione di al Qaeda sul territorio siriano.
Il Consiglio della Shura dei rivoluzionari di Bengasi opera, invece, in Libia raccogliendo varie sigle della galassia jihadista. Infine, l’unica organizzazione terroristica non legata alla religione si trova in Colombia. Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), decime nella classifica dell’IntelCenter, hanno un’ispirazione marxista e per questo combattono il governo colombiano, accusato di seguire l’imperialismo statunitense.
(Il Journal)

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