venerdì 3 ottobre 2014

Lampedusa, anniversario della tragedia: lacrime e proteste Manifestazioni per ricordare i migranti morti. Fischi per Schulz e l'Europa....(Video)





Era il 3 ottobre 2013 quando 366 migranti morirono in un naufragio vicino alle coste di Lampedusa. E un anno dopo l'isola ha deciso di ricordare quella tragedia, anche alla presenza dei vertici dell'Unione europea e delle alte cariche del governo italiano, per non dimenticare il dramma di chi ha tentato invano di sbarcare sulle coste italiane.
«God is love», «Henrick rip», «You are always in my heart», sono state le scritte dei sopravvissuti al naufragio realizzate sui cubi frangiflutti del molo, nell'ambito di un'iniziativa organizzata dal Comitato 3 ottobre. Lacrime e abbracci tra chi ha vissuto quei terribili momenti e che alla vista delle coste di Lampedusa è scoppiato in un pianto dirotto.
STUDENTI IN PIAZZA. Per ricordare il 3 ottobre 2013, sono scesi per le stade anche gli studenti Medi Sicilia che hanno distribuito braccialetti gialli.
«Oggi, come ieri, come domani, migliaia di uomini, donne, bambini attraversano i nostri mari, alla ricerca di opportunità, pace, lavoro, o semplicemente in fuga da un mondo che li tratta come animali da macello», ha spiegato Andrea Manerchia, coordinatore regionale della rete.


SCHULZ CONTESTATO. Ma a Lampedusa c'è stato spazio anche per una contestazione. Nel mirino il presidente del parlamento europeo Martin Schulz, fischiato durante il suo intervento.
«Questa è una pagliacciata, i colpevoli siete voi, siete voi gli assassini», ha detto uno dei rappresentanti del centro sociale dell'isola rivolgendosi al presidente Schulz, che ha ascoltato le critiche e ha poi ripreso il suo discorso in cui ha precisato che la «tragedia» è una «macchia sulla nostra coscienza di europei».
MEA CULPA DELL'UE. Nel mea culpa del presidente del parlamento Ue, Schulz ha definito poi Mare Nostrum «una grande invenzione del governo italiano» e ha sottolineato le difficoltà che ci sono in Europa, dove «dobbiamo lottare anche con persone stupide, che ignorano la realtà» (il riferimento è a quelle forze conservatrici e xenofobe presenti all'interno dell'europarlamento).
SERVE L'IMPEGNO DI TUTTI. «Lampedusa è il simbolo di una tragedia che tutti conosciamo in Europa, un qualcosa di irragionevole», ha detto, «ma è anche il simbolo della solidarietà e dell'umanità, con i suoi pescatori che sono degli eroi». Ecco perchè l'Europa non può più stare a guardare: «Serve la partecipazione di tutti gli Stati», ha ribadito Schulz, «per la ripartizione dei rifugiati».


PRESENTE MOGHERINI. A Lampedusa s'è presentata anche il ministro degli Esteri, e futura lady Pesc, Federica Mogherini.
«Non è una pagliacciata, ma un nostro preciso dovere politico, morale e istituzionale», ha detto la rappresentante del governo di Matteo Renzi replicando ai contestatori che hanno fischiato il presidente dell'europarlamento.
«Che ci sia l'Ue qui non è per niente banale», ha aggiunto Mogherini, «è il segno di un impegno che c'è stato e che continuerà. Questo è un segnale politico importante».
CANALI PER I MIGRANTI. In vista del suo nuovo incarico da alto rappresentante della politica estera dell'Ue, il ministro ha promesso di aprire «canali legali di immigrazione» in modo che si eviti a migliaia di essere umani di mettere a rischio la loro vita attraversando il Mediterraneo.
La titolare della Farnesina ha indicato tre cose «da fare immediatamente»: «Continuare a salvare vite, che sia con Mare Nostrum o con Frontex Plus, avere accoglienza efficace e aprire canali legali».
9 MILIONI PER L'EMERGENZA. Una strategia anticipata da Schulz, secondo cui i costi di Mare Nostrum sono irrisori di fronte a certe voci di spesa dell'Ue.
«Per l'immigrazione si sta discutendo di uno stanziamento di 9 milioni di euro (che è il costo mensile di Mare Nostrum, ndr), che per me e per voi non sono pochi. Ma in confronto ai 700 miliardi per la stabilizzazione del sistema euro non sono neanche troppi per salvare vite umane».
BOLDRINI: «FARE DI PIÙ». Nel dibattito, s'è poi inserita anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, volata a Lampedusa per commemorare la tragedia del 2013.
«L'Europa c'è e gli strumenti anche, quel che serve è la volontà politica e un'assunzione di responsabilità», ha detto la numero uno di Montecitorio nel suo invervento.
«Noi siamo qui con i nuovi alleati perché siamo riusciti a rendere comune questa emergenza e a europeizzare il tema dell'immigrazione», ha aggiunto Boldrini. «Il 3 ottobre fa da spartiacque, c'è un prima e un dopo, ma bisogna fare ancora di più e mettere mano alla radice dei problemi».
La presidente della Camera ha poi ribadito la necessità che Frontex Plus abbia a disposizione tutte le risorse e i mezzi possibili e il mandato di fare salvataggio in mare.
(Lettera 43)

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