martedì 11 marzo 2014

Ucraina, la Crimea dichiara l'indipendenza, Parigi con Kiev: "Decisione illegittima"...





Il premier locale Serghiei Aksionov, non riconosciuto e ricercato da Kiev: "Non intendiamo lasciar uscire le navi ucraine da Sebastopoli". Bloccate anche navi cisterna e per l’esplorazione marittima dei giacimenti di gas e petrolio nel Mar Nero.

Mosca, 11 marzo 2014 -  Il Parlamento della Crimea, con 78 voti a favore su 81, ha dichiaratol’indipendenza dall’Ucraina. Kiev ha dichiarato"illegittima" la decisione. Sulla stessa scia anche Parigi: "Chiunque può fare un paragone con il Kosovo o la Georgia, ma nessun paragone regge", dice a Roma il ministro francese per gli Affari europei, Thierry Repentin. Mosca ha approvato la scelta e la regione, in caso di successo del referendum del 16 marzo, si aggregherà alla Federazione russa. Inanto è tornato a parlare l'ex presidente ucraino Viktor Ianukovich che ha accusato Kiev di voler scatenare una guerra civile. Dall'Ue pronto il “sostegno macrofinanziario da un miliardo di euro” per l'Ucraina. L'annuncio dal presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso
FILORUSSI: NAZIONALIZZARE FLOTTA DI KIEV - Le autorità filorusse della Crimea vogliono nazionalizzare le navi della flotta ucraina Sebastopoli. “Non intendiamo lasciarle uscire”, ha annunciato il premier locale Serghiei Aksionov, non riconosciuto da Kiev.
RICOMPARE IANUKOVICH: IO PRESIDENTE LEGITTIMO - Dopo la fuga da Kiev due settimane fa, è ricomparso in Russia Viktor Ianukovich rivendicando di essere ancora “il legittimo presidente dell’Ucraina e il capo delle Forze Armate” e si è detto certo che i soldati “non obbediranno a ordini criminali”. Ianukovich ha aggiunto che le elezioni presidenziali ucraine previste per il 25 maggio sono “illegali”. "Appena le circostanze me lo consentiranno - ha annunciato - tornerò a Kiev". Ianukovich, che ha letto una dichiarazione senza concedere domande, ha insistito sul fatto che l’Ucraina “è in mano a una banda di ultranazionalisti e neofascisti” che vogliono scatenare “una guerra civile”.
KIEV: "AGGRESSIONE ARMATA"- Il presidente ad interim dell’Ucraina, Oleksandr Turchynov, ha invitato il Parlamento a trasformare gli agenti alle dipendenze del ministero dell’Interno in guardia nazionale e ha chiesto di mobilitare riservisti e volontari delle forze armate per affrontare quella che definisce l’aggressione militare della Russia. La decisione, ha detto Turchynov, sarebbe mirata a “difendere il Paese e i cittadini da qualunque criminale, e qualunque aggressione esterna e interna”.
ESERCITAZIONI NATO IN POLONIA - La Nato ha dato il via esercitazioni militari in Polonia, a cui parteciperanno anche caccia statunitensi come gesto di sostegno da parte di Washington agli alleati dopo l’intervento della Russia in Ucraina. Senza mai nominare l’Ucraina ma limitandosi a far riferimento agli “avvenimenti ad est”, il presidente polacco, Bronislaw Komorowski, ha chiesto al Parlamento di Varsavia di non fare tagli alla difesa.  Gli Stati Uniti dicono che le esercitazioni aeree in Polonia e quelle congiunte sul Mar Nero insieme alla Romania e alla Bulgaria erano state programmate prima della crisi in Ucraina; ma è chiaro che sono anche un messaggio ai membri della Nato innervositi dalle intenzioni della Russia, dopo l’azione in Crimea.
FRANCIA E POLONIA MINACCIA NUOVE SANZIONI  - Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha minacciato nuove sanzioni già “da questa settimana” contro la Russia se non arriveranno risposte positive alle richieste di mitigare la situazione di tensione in Ucraina. Sulla stella linea anche la Polonia che ha annunciato sanzioni contro Mosca da lunedì.
AIUTI DALL'EUROPA - Oltre al miliardi di aiuti finanziari in arrivo dalla prossima settimana, la Commissione europea ha deciso di aprire unilateralmente le porte all’export ucraino. L’apertura vale 500 milioni di euro l’anni ed è solo “il primo passo” del pacchetto di aiuti, ha detto Barroso.
USA ASPETTA DALLA RUSSIA RISPOSTE - Gli Stati Uniti hanno accusato ieri la Russia di non tenere conto delle loro proposte per una soluzione pacifica della crisi in Ucraina. “Il segretario di Stato Kerry ha detto chiaramente al ministro Lavrov che gli Stati Uniti vogliono che la Russia fermi la sua avanzata militare e il suo sostegno alla marcia verso l’annessione della Crimea, così come gli atti di provocazione”, ha spiegato la portavoce del dipartimento di Stato, Jennifer Psaki.
Gli Stati Uniti “sono ancora in attesa di una risposta russa alle questioni concrete” che il ministro americano ha sottoposto al suo omologo russo, ha insistito Psaki, senza fornire dettagli sulla lista completa di queste “idee” che puntano ad abbassare la tensione.
Ieri il capo della diplomazia russa ha detto che il suo paese presenterà agli occidentali proprie proposte “che mirano a riportare la situazione nel campo del diritto internazionale, tenendo conto degli interessi di tutti gli ucraini senza eccezione”. Lavrov ha rivelato di aver invitato il segretario di Stato Usa John Kerry in Russia per discutere della crisi ucraina.
IL REFERENDUM - Sui volantini del referendum l’alternativa alla Russia viene rappresentata da una svastica nazista. Aperto un portale Internet “Crimea insieme...” per la propaganda del referendum del prossimo 16 marzo con il quale la Crimea vota sulla secessione dall’Ucraina: l’esito resta scontato e i manifesti “da scaricare” - con cuori col tricolore russo - raccontano lo stesso. Tra i tanti volantini, uno con una grafica che riassume il pensiero filorusso: una Crimea avvolta da una bandiera nazista e una dalla bandiera russa, tra le due un “oppure” e l’invito a votare il 16. Il referendum anticipato la scorsa settimana a domenica prossima, non piace all’Ovest: il cancelliere tedesco Angela Merkel in una telefonata con Vladimir Putin lo ha definito illegittimo, mentre il leader del Cremlino pensa esattamente l’opposto.
STOP AI COLLEGAMENTI - Voli per Kiev e Istanbul cancellati stamani da Simferopoli, partono solo gli aerei per Mosca. Lo si legge sul sito dello scalo della capitale della Crimea. E sono state rafforzate le misure di sicurezza, e i controlli, alla ‘frontiera’ di terra verso nord. Stop anche ai traghetti dalla Russia verso Kerch, a causa delle cattive condizioni meteo e del mare in burrasca.
KIEV, ARRESTATO EX GOVERNATORE FILORUSSO - Mikhail Dobkin, ex governatore filorusso di Kharkiv, Ucraina orientale, è stato fermato ieri sera a Kiev dalla procura generale dopo un lungo interrogatorio con l’accusa di aver tentato di violare l’integrità territoriale dell’Ucraina non riconoscendo le nuove autorità della capitale. Un tribunale locale deve decidere oggi se tenerlo in carcere o meno. Dobkin si era dimesso il 26 febbraio per partecipare alle presidenziali del 25 maggio.
MOSCA: LEGGE PER ANNESSIONE CRIMEA SOLO IL 21 MARZO  - Il progetto di legge sulla annessione della Crimea alla Russia verrà discusso dalla Camera bassa del Parlamento russo, la Duma il 21 marzo. Il progetto di legge viene presentato dai deputati di Russia Giusta, un partito di minoranza, non sempre fedele alla linea putiniana. Giovedì scorso il Consiglio Supremo della Repubblica Autonoma di Crimea ha annunciato di aver deciso di aderire alla Federazione russa. Il referendum sullo status della Crimea resta indetto per il 16 marzo 2014.
KIEV RASSICURA MOSCA: NON ENTRIAMO NELLA NATO -L’Ucraina non sta valutando la prospettiva di unirsi alla Nato: lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim, Andriy Deshchytsya. “La questione - ha spiegato - non è in agenda al momento. Il governo non sta lavorando ad alcun progetto o programma di ingresso nella Nato”.
AUTORITA' CRIMEA: INVITO A OCSE? NO A SABOTATORI - L’amministrazione di Crimea non ha mandato un invito ufficiale all’Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, per monitorare il referendum del 16 marzo sullo status della penisola dell’Ucraina. Lo ha detto Rustam Temirgaliyev, vice primo ministro della Repubblica Autonoma di Crimea sottolineando che “l’invito verbale è stato effettivamente fatto dal primo ministro Sergei Aksyonov, ma nessun invito ufficiale è stato mandato”. Per poi aggiungere: “Siamo aperti a varie organizzazioni internazionali, ma solo se sono pronti a inviare osservatori, non sabotatori, esperti militari e consulenti. Non abbiamo bisogno dell’aiuto di questi specialisti”, ha tagliato corto.

(Quotidiano net)

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