martedì 25 marzo 2014

Gian Micalessin: “Su Crimea Italia divisa tra Ue e interessi commerciali”...





Di Marco Petrelli,

Crimea, Russia, Siria, Marò: sono tanti gli argomenti che proponiamo al reporter di guerra e penna de Il Giornale Gian Micalessin.
Ecco cosa ci ha raccontato in questa intervista in esclusiva per Qelsi.it.
Referendum in Crimea: la Russia ne esce rafforzata?
No, non credo ne sia uscita completamente rafforzata. Penso, tuttavia, che Mosca proseguirà, anche dopo il voto, sul cammino di costruzione del progetto di Eurasia che Putin sogna.
Come ha vissuto il ritorno della Crimea a Mosca?
Non ero lì, quindi non l’ho vissuto direttamente; ritengo sia stata la scelta di una buona fetta della popolazione crimeana, che ha optato di riavvicinarsi alla Russia.
Ha sentito le parole di Renzi? Perché l’Italia dovrebbe porsi contro il risultato del referendum?
Ma il nostro Paese sta in realtà seguendo una linea attendista: da un lato è costretto a seguire i diktat di Bruxelles, dall’altro non dimentica sia le forniture di gas russo, sia di essere il sesto partner commerciale di Putin con esportazioni verso est per 6 miliardi di euro.
La svolta in Crimea, a suo avviso, può avere avuti effetti galvanizzanti su alcuni movimenti indipendentisti? Vengono in mente i separatisti veneti…
Il caso del Veneto è particolare e non credo la loro decisione di “staccarsi” dalla Penisola sia stata influenzata dai recenti avvenimenti di estera. Si tratterebbe, credo, di un malessere covato a lungo e poi venuto a galla in questo ultimo periodo, ma non vedo un nesso tra Crimea e Nord Est italiano.
Lo scorso Ottobre a Perugia l’abbiamo ascoltata presentare “Afghanistan sola andata”, testimonianza sui soldati italiani morti nel “Paese degli aquiloni”. Ha in mente di rimettersi all’opera?
Al momento no, magari ne riparleremo.
O magari scriverà un saggio sui Marò?
Adesso non posso recarmi in India sarà difficile.
Latorre e Girone torneranno secondo lei?
Corretto sarebbe chiedere come torneranno, magari scontando una pena in Italia? Sarebbe alquanto umiliante per persone che erano in servizio oltre mare fare ritorno a casa da detenuti.
Per quanto riguarda New Delhi la situazione, come sa, è piuttosto delicata: a breve ci saranno le elezioni nazionali e una delle formazione in corsa, Bharatya Janata Party (Bjp), ha fatto chiaramente intendere di non avere alcuna intenzione di restituire a Roma Latorre e Girone...
(Qelsi Quotidiano)

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