(di Lorenzo Trombetta) (ANSAmed) - BEIRUT, 16 APR - Non passerà forse alla storia come é passato alla storia l'epico scontro militare tra ittiti ed egiziani, svoltosi sulle rive dell'Oronte nel 13/mo secolo a.C., ma dopo ben 33 secoli è su quella stessa collina tra Homs e l'attuale confine col Libano che è in corso la battaglia di Kadesh tra miliziani libanesi di Hezbollah e ribelli siriani ostili al presidente Bashar al Assad.
"E' la battaglia decisiva. Chi controlla quella collina controlla quasi tutta la regione", afferma parlando con l'ANSA, contattato via Skype, Munir Abdelhadi, uno dei miliziani impegnati nello scontro. Le sue parole seguono di poche ore un comunicato dell'Esercito libero (Esl, i ribelli) di Qusayr, il centro più importante nella regione a sud-ovest di Homs, che rivendica gli spari di razzi e colpi di mortaio contro "postazioni di Hezbollah in territorio siriano e libanese". Nelle ultime 48 ore, sui villaggi libanesi frontalieri di Qasr e Hawsh as Sayyid sono piovuti diversi colpi sparati dai ribelli di Qusayr, e due di questi colpi hanno ucciso un giovane di trent'anni e un bimbo di sei. Altri razzi sono piovuti ieri, proprio durante il corteo funebre delle due vittime di domenica.
"E' una risposta agli attacchi di Hezbollah in territorio siriano", afferma Abdelhadi. "A Tell Kadesh abbiamo perso almeno 30 uomini e circa 200 sono feriti... ma abbiamo messo le mani sulle salme di cinque miliziani di Hezbollah. E ora attendiamo di poterle scambiare con dei nostri compagni sequestrati dal Partito di Dio".
La presenza dei miliziani sciiti libanesi, sostenuti dall'Iran e alleati del regime di Assad, è da tempo accertata nella regione frontaliera di Homs, contigua con l'alta valle della Bekaa, considerata il polmone del movimento anti-israeliano. Lo stesso leader di Hezbollah, il sayyid Hasan Nasrallah, aveva nei mesi scorsi ammesso la presenza di suoi uomini nella zona, affermando però che questi combattono a titolo individuale e "a protezione delle comunità sciite" trans-frontaliere. "La liberazione della Palestina da parte di Hezbollah passa forse per Homs?", si chiedono retoricamente i ribelli siriani.
Tell Kadesh è stata a lungo una base dell'esercito di Assad ma è stata in seguito conquistata dai ribelli di Qusayr.
Nonostante quest'ultima sia assediata dalle forze governative, maggioritarie nella zona di Homs, la cittadina è diventata una base di circa 5.000 uomini dell'Esl, per lo più sunniti. Nelle ultime ore, circa 700 uomini di Hezbollah, già attestati in Libano nei pressi di Nizariye, Salihiyye e la diga di Zita (inaugurata nel 2004 da Assad in persona, a certificare che si tratta di territorio siriano), sono riusciti a farsi strada per circa sei km fin verso le pendici della collina di Kadesh. E da domenica, con la copertura dell'aviazione di Assad e della artiglieria piazzata nelle retrovie, tentano l'assalto alla postazione dei ribelli.
"Gli Hezbollah sparano dei razzi chiamati Saqr (falco), che fabbricano clandestinamente in Egitto", afferma Abdelhadi, assicurando che su quel che resta di questi razzi è scritto in modo esplicito che sono di fabbricazione egiziana. Dal canto suo, il regime di Damasco sostiene che dalla Bekaa libanese entrano "terroristi" fondamentalisti. Gli stessi che - a detta dei dignitari sciiti di Qasr - si sono infiltrati a Qusayr e sparano sulle loro case.
"Se lo Stato libanese non ci difende, ci difendiamo da soli", hanno affermato fonti di Qasr citate stamani dai media libanesi, annunciando la creazione di "comitati popolari", una sorta di milizia cittadina sciita incaricata con la supervisione di Hezbollah di rispondere al fuoco dei "terroristi di Qusayr". Anche i ribelli siriani chiamano in causa l'assenza delle autorità libanesi per giustificare gli attacchi su Qasr: "Se il governo e l'esercito libanese non cessano di essere neutrali nei confronti di Hezbollah, noi spareremo in Siria e in Libano contro postazioni del Partito di Dio", affermava stamani il consiglio rivoluzionario di Qusayr....

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