(ANSAme) - BOLOGNA, 30 APR - In Siria i giornalisti sono diventati bersagli, anzi "strumenti di guerra", è diventato tanto pericoloso che "le grandi testate non mandano più inviati". Così il giornalista Rai Amedeo Ricucci, rientrato dopo essere stato sequestrato in Siria, commenta con l'Ansa il caso di Domenico Quirico, che non da più notizie di sé da 20 giorni. Quirico, ricorda, è l'ennesimo caso: 36 giornalisti uccisi in due anni "sono quelli dichiarati, ma bisogna aggiungere episodi non dichiarati da testate che hanno pagato i rapitori senza dire niente. Lo so personalmente".
"I giornalisti - rileva ancora Ricucci - in Siria sono ormai residuali: con Facebook e Twitter i belligeranti non hanno più bisogno di noi. A nessuno importa più niente di avere giornalisti al seguito. Comunicano direttamente in rete ed esattamente quello che vogliono. Con tanto di foto e filmati. A volte manipolati. E non siamo più neanche portatori di informazioni: i belligeranti sanno tutto da internet. Al mondo - ribadisce - ci arrivano da soli, veicolando la loro verità che tu, giornalista indipendente, non gli garantisci. Quelli che ci hanno rapito ce lo dicevano: noi comunque diffidiamo di voi, perché voi non veicolate quello che vogliamo noi". ...

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