lunedì 3 febbraio 2014

Siria, Bonino: «Blocco aiuti è una vergogna» Il ministro: «Pronti a intervenire ma a Ginevra hanno fermato tutto»...





Il primo round negoziale della conferenza di pace sulla Siria si è concluso con un nulla di fatto.
Anche la questione della crisi umanitaria nel Paese, emergenza primaria che era al vertice dell'agenda delle parti coinvolte a Ginevra, non ha trovato un accordo soddisfacente.
A esprimere tutto il suo disappunto è stato il ministro degli Esteri Emma Bonino, aprendo alla Farnesina il gruppo di lavoro sull'emergenza umanitaria in Siria promossa dall'Onu alla presenza del vicesegretario generale delle Nazioni unite, Valerie Amos e del Commissario europeo per gli Aiuti umanitari, Kristalina Georgieva.
SITUAZIONE INACCETTABILE. «Non possiamo più accettare quello che sta accadendo. C'è un'estrema urgenza di intervenire, siamo preoccupati per la crescente instabilità che minaccia non solo la regione ma il mondo intero», ha dichiarato la Bonino.
«È una vergogna per la comunità internazionale», una situazione «inaccettabile» che gli aiuti umanitari per la Siria siano ancora bloccati.
I PROFUGHI SIRIANI SONO MILIONI. Il ministro ha aggiunto di auspicare «proposte e misure per risultati concreti» dato che la crisi siriana, ha sottolineato la titolare della Farnesina, «è la più grande tragedia umanitaria della nostra epoca per il numero dei civili coinvolti».
Sarebbero circa 130 mila le vittime, mentre i siriani fuggiti nei Paesi confinanti ammonterebbero a 2,3 milioni e 6,8 milioni gli sfollati interni.
BONINO: «GLI AIUTI SAREBBERO PRONTI. MANCA L'OK». La crisi umanitaria non è tuttavia di facile o immediata soluzione, come è emerso dalle parole di Bonino: «Spero che troveremo una soluzione pratica nel corso della riunione, anche se so che non è possibile sperare in un miracolo dall'oggi al domani. Ma ogni giorno dobbiamo fare un appello affinché si giunga a una soluzione per la popolazione».
Eppure, ha continuato il ministro, gli aiuti sarebbero immediatamente impiegabili: «Da un punto di vista pratico tutto è pronto per entrare in Siria e portare gli aiuti: basta soltanto che venga dato il via».
Ma le parti, ha concluso il capo della Farnesina, «hanno ignorato gli appelli» e hanno una «grande responsabilità morale», ha concluso.
Lunedì, 03 Febbraio 2014
(Lettera 43)

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