Ancora manifestazioni anti-governative a Caracas. Il presidente insiste
con le accuse di golpe: «L’ha orchestrato l’opposizione con l’aiuto Usa»
Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha convocato una «conferenza di pace» per mercoledì che metta fine alle proteste contro il suo governo, ma non ha chiesto direttamente all’opposizione di parteciparvi. Il suo appello è giunto durante una manifestazione a Caracas di donne bolivariste che sostengono il suo governo. Decine di migliaia di oppositori hanno marciato in un’altra parte della capitale. Il bilancio degli proteste di questi ultimi dieci giorni è intanto salito a dieci morti. «Propongo una conferenza nazionale per la pace per neutralizzare i gruppi violenti.. Chiamo tutto il paese, in primo luogo il popolo bolivariano, perché senza di loro non vi sarebbe patria», ha detto Maduro. Il presidente ha poi ribadito l’accusa all’opposizione di aver messo in atto un tentativo di colpo di Stato, appoggiato dagli Stati Uniti, con una campagna internazionale di discredito che lo dipinge come dittatore.
Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla marcia dell’opposizione convocata dal Mud, il Tavolo di alleanza democratica che riunisce diversi partiti. A guidarli erano Henrique Capriles, sconfitto di misura da Maduro alle elezioni presidenziali dell’anno scorso, e Lilian Tinori, moglie di Leopoldo Lopez, arrestato con l’accusa di aver istigato le proteste dell’opposizione. Capriles ha chiesto la scarcerazione di Lopez e di tutti i manifestanti arrestati, oltre allo scioglimento dei gruppi paramilitari accusati di aver sparato sulla folla. Sono saliti intanto a dieci i morti delle proteste degli ultimi giorni con il decesso di una giovane manifestante ferita nella regione centrale di Carabobo e di un operaio in moto che si è scontrato contro una barricata di dimostranti a Caracas. ..
(La Stampa Esteri)
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