Juba, 26 feb. Le violenze non risparmiano gli ospedali
in Sud Sudan. Stando alla denuncia di Medici senza frontiere,
uomini armati hanno saccheggiato le strutture sanitarie,
uccidendo i pazienti nei loro letti.
Sono migliaia le persone rimaste uccise nel paese dall'inizio
degli scontri, a metà dicembre, tra le forze del presidente Salva
Kiir e i combattenti che sostengono l'ex vicepresidente Riek
Machar. Quasi 900.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case.
Ora anche le strutture mediche "sono finite sotto il fuoco, con
i pazienti uccisi nei loro letti, corsie rase al suolo,
attrezzature mediche saccheggiate e, in un caso, un intero
ospedale distrutto", stando a quanto si legge in un comunicato.
"Assalti alle strutture mediche e ai pazienti rientrano nel più
vasto contesto di attacchi brutali a città, mercati e strutture
pubbliche - ha precisato Raphael Gorgeu, capo missione di Msf nel paese - questi attacchi dimostrano la totale assenza di rispetto per la cura medica e privano i più vulnerabili di assistenza vitale proprio quando ne hanno più bisogno".
Proprio nella regione natale di Riek Machar, Leer, l'ospedale di
Msf è stato raso al suolo: "La distruzione del fuoco è stata
incredibile... i frigoriferi dove tenevamo i vaccini si sono
sciolti. Ora quasi 300.000 persone non hanno accesso a un
ospedale o a cure di base".
afp
in Sud Sudan. Stando alla denuncia di Medici senza frontiere,
uomini armati hanno saccheggiato le strutture sanitarie,
uccidendo i pazienti nei loro letti.
Sono migliaia le persone rimaste uccise nel paese dall'inizio
degli scontri, a metà dicembre, tra le forze del presidente Salva
Kiir e i combattenti che sostengono l'ex vicepresidente Riek
Machar. Quasi 900.000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case.
Ora anche le strutture mediche "sono finite sotto il fuoco, con
i pazienti uccisi nei loro letti, corsie rase al suolo,
attrezzature mediche saccheggiate e, in un caso, un intero
ospedale distrutto", stando a quanto si legge in un comunicato.
"Assalti alle strutture mediche e ai pazienti rientrano nel più
vasto contesto di attacchi brutali a città, mercati e strutture
pubbliche - ha precisato Raphael Gorgeu, capo missione di Msf nel paese - questi attacchi dimostrano la totale assenza di rispetto per la cura medica e privano i più vulnerabili di assistenza vitale proprio quando ne hanno più bisogno".
Proprio nella regione natale di Riek Machar, Leer, l'ospedale di
Msf è stato raso al suolo: "La distruzione del fuoco è stata
incredibile... i frigoriferi dove tenevamo i vaccini si sono
sciolti. Ora quasi 300.000 persone non hanno accesso a un
ospedale o a cure di base".
afp

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