domenica 23 febbraio 2014

Siria, la siccità alimenta il conflitto...



Il Paese vive la crisi idrica più drammatica degli ultimi decenni. E le comunità locali, stremate, si avvicinano ad al Qaeda. Che controlla i pozzi nel Sud e nel Nordest. E li usa come arma di influenza.

di Mauro Pompili

da Beirut
L'accesso all'acqua e il controllo dei sistemi idrici sono stati da sempre cause di conflitto, e in questi ultimi decenni la situazione è peggiorata.
Anche la guerra civile che da tre anni sconvolge la Siria è riconducibile all’oro blu. Una dissoluzione politica rapida e drammatica come quella che è avvenuta a Damasco e dintorni è il risultato di molti fattori collegati tra loro: un governo che non risponde tempestivamente alle richieste di maggiore democrazia; la crisi economica; l’ondata di, vero o presunto, rinnovamento che abbiamo chiamato Primavera araba.
Dietro alla crisi siriana c’è, però, qualcos’altro. Un esame attento della storia, anche climatica, del Paese impone di prendere in considerazione altri elementi: la lunga siccità, la scarsità e la pessima gestione delle risorse idriche e gli effetti di tutto questo sulla produzione agroalimentare. Fattori che hanno avuto un ruolo importante nel far crescere i semi del disagio sociale in Siria.
MENO DI 10 CM DI PIOGGIA L'ANNO. Si tratta di una tesi confermata anche da ricercatori come Francesco Femia e Caitlin Werrell, fondatori del Center for Climate and Security. I due studiosi hanno evidenziato come il conflitto in Siria sia esploso in coincidenza con la grave siccità che da sei anni affliggeva il Paese. Le radici della guerra civile, secondo i ricercatori, non sono da imputare solo al quadro politico, ma anche a quello geografico e ambientale.
L‘acqua è sempre stata una risorsa carente nella regione, una delle più aride del mondo. La Siria riceve in media meno di 10 centimetri di pioggia l'anno, i suoi grandi fiumi (Tigri, Eufrate, Oronte e Yarmouk) sono condivisi con i Paesi limitrofi e le grandi siccità nella regione sono periodiche.
3 MILIONI SONO VITTIME DI CARESTIE. Tra il 1900 e il 2005 si sono registrate sei fasi di siccità in Siria, stagioni nelle quali il livello medio delle precipitazioni è sceso a un terzo dell’usuale. Le prime cinque sono durate una sola stagione, la sesta due. A partire dal 2006, invece, la Siria ha vissuto un periodo di siccità continua e, di conseguenza, una pesante crisi dell’agricoltura e dell’allevamento. 
Quando tre anni fa si accesero le prime scintille della guerra civile il 60% della popolazione siriana viveva la più grave siccità della storia moderna. Questa ha provocato una serie di fenomeni sociali ed economici: l’Onu ha stimato che fino al 2011 3 milioni di persone erano vittime della carestia e 1 milione viveva in insicurezza alimentare. Per fuggire alla fame più di 1,5 milioni di persone, in maggioranza lavoratori agricoli con le loro famiglie, si spostarono verso le città, soprattutto alla periferia di Aleppo, Hama, Homs, Damasco e Dara'a...
(Lettera 43)

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