martedì 27 agosto 2013

Siria, il piano di Obama in tre fasi Sei basi dell'aviazione nel mirino. Da colpire con missili. La strategia Usa. Le prove delle armi chimiche....

Il presidente Usa Barack Obama non ha ancora sciolto la riserva. Ma l'attacco lampo in Siria è sempre più vicino. L'obiettivo, hanno fatto sapere dalla Casa Bianca, non è quello di rovesciare il regime di Bashar al Assad, ma di indebolirlo, proteggendo i civili, vittime di un porobabile attacco con armi chimiche.
LE PROVE DELLE ARMI CHIMICHE. Un attacco di cui secondo alcune indiscrezioni l'intelligence Usa e quella israeliana avrebbero già le prove. Si tratta infatti di conversazioni telefoniche di un funzionario della Difesa siriana con il capo dell'unità di armi chimiche intercettate dai servizi americani e di Tel Aviv.
Nella conversazione si chiede conto e ragione dell'attacco al sarin in cui sarebbero morte oltre 1.000 persone. Prove che avrebbero dato a Washington la certezza che gli attacchi sono opera del regime di Bashar al Assad.
PIANO USA IN TRE FASI. Il piano americano sarebbe già pronto. Secondo quanto rivelato daLa Stampa, l'attacco si articola in due fasi. Con tre navi e 24 aerei. L'obiettivo sono sei basi principali e 12 secondarie dell'aviazione di Damasco. Questo per ridurre al minimo i costi. Aspetto non irrilevante, come evidenziato dal Tesoro Usa. E cercando di ridurre al minimo i rischi per i soldati.
Il piano è pronto dal 31 luglio scorso ed è stato pensato da Christopher Harmer, deputy Director of Future Operations in Bahrain ed ex ufficiale della Marina.
AVIAZIONE SIRIANA NEL MIRINO. Nel mirino c'è l'aviazione di Bashar al Assad rifornita da Iran e Russia e a sua volta di sostegno all'esercito di terra. Neutralizzarla rendendola meno operativa potrebbe essere una mossa vincente.
Per farlo  sarebbero necessarie tre navi nel Mediterraneo, dove sono  già presenti la Uss Barry, Uss Gravely, Uss Mahan e Uss Ramage. A queste si aggiungono 24 aerei, per lanciare Tomahawk (Tlam), Joint Air to Surface Standoff Missile (Jassm), e Joint Stand Off Weapon (Jsow). Gli aerei potrebbero operare dalla base turca di Incirlik, da quella giordana di al-Mafraq, da Akrotiri a Cipro, e dallo spazio di Arabia Saudita e forse Israele.
L'OBIETTIVO: SEI BASI PRIMARIE E 12 SECONDARIE. Gli obiettivi di terra sarebbero le basi della Saf, che sono in totale 27. Sei sono le principali, da distruggere subito perché le più attive: Dumayr, Mezzeh, Al-Qusayr/Al-Daba, Bassel al-Assad Int’l, Damascus Int’l, e Tiyas/Tayfoor; 12 da colpire  solo in caso vengano utilizzate: Shayrat, Hama, Khalkhalah, Marj Ruhayyil, al-Nasiriyah, Sayqal, Tha’lah (Suwayda), Qamishli, Palmyra, Al-Seen, Aqraba, Bali. Le rimanenti non costituiscono un problema perché in mano ai ribelli.
La prima fase dell’attacco richiede il lancio di 24 Tlam dalle navi, più 24 Jassm e 24 Jsow dagli aerei F-15E ed F-18E contro radar e piste. Successivamente sarebbero colpiti bunker e basi aeree che in totale sono circa 100. A quel punto scatterebbe la seconda fase: 109 Tomahawk - lanciati dalle navi, distruggerebbero le strutture rimaste e gli aerei. La terza fase - detta «Maintenance» - prevede un'uscita ogni 7 o 10 giorni, con 12 Tlam, 12 Jassm e 12 Jsow, per radere al suolo ciò che l'esercito potrebbe ricostruire.
Il blitz a tre fasi costerebbe agli Stati Uniti circa 140 milioni di dollari in munizioni, più le spese per uomini e mezzi.
UN BLITZ DA 104 MLN DI DOLLARI (IN MUNIZIONI). Queso piano ha messo d'accordo alcuni parlamentari. Anche se l'esercito ne ha presentato una versione differente. Tra gli obiettivi strategici rientrano anche il Palazzo presidenziale di Damasco, il ministero della Difesa, le sedi dei servizi, la base Qasioun della Guardia repubblicana, e le batterie di artiglieria.
Pare escluso per ora il bombardamento dei siti chimici per il timore delle conseguenze che questo potrebbe avere sulla popolazioni. Resta anche l'incognita dei gruppi jihadisti che potrebbero impossessarsi delle armi...
(Lettera 43)
Mercoledì, 28 Agosto 2013

1 commento:

  1. http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2013/8/27/SIRIA-L-ex-agente-Cia-le-bugie-sulle-armi-chimiche-servono-a-preparare-l-intervento-Usa/422048/ dov'è la verità?

    RispondiElimina