La Germania: «Serve una soluzione politica». Secondo l'Ong più di 350 le persone che «presentavano sintomi neurotossici»
«Non seguiamo la strada di una soluzione militare». Così la Germania entra nel dibattito sulla Siria e sull'opzione militare. In Europa la Francia ha parlato della necessità di «un intervento forte» mentre dagli Usa il presidente Barack Obama ha respinto la possibilità di un intervento senza mandato Onu. E il ministro degli Esteri siriano Walid al-Muallem, che nella notte tra sabato e domenica ha parlato al telefono con il segretario di stato americano John Kerry, ha affermato che Damasco consentirà ad un team delle Nazioni unite l'accesso al sito del presunto attacco chimico.
USA - Nel frattempo la Sesta flotta Usa ha comunque dispiegato un vascello in più nel Mediterraneo. E - spiega la Casa Bianca - durante un incontro con i consiglieri alla sicurezza, il presidente Usa ha ricevuto una revisione «dettagliata» delle «potenziali opzioni» su come rispondere all'uso di armi chimiche in Siria. «Il presidente Obama ha convocato una riunione del Consiglio per la Sicurezza Nazionale per discutere - spiega un comunicato - il presunto uso di armi chimiche da parte del governo siriano mercoledì 21 agosto, vicino Damasco. In coordinamento con i partner internazionali e consapevole delle decine di testimonianze e dei sintomi delle vittime, l'intelligence americana continua a raccogliere fatti per determinare l'accaduto. Il presidente ha anche ricevuto un dettagliato esame delle potenziali opzioni che aveva richiesto per gli Stati Uniti e la comunità internazionale per rispondere all'uso di armi chimiche». La Casa Bianca fa anche sapere che Obama ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro britannico David Cameron. I due leader «hanno espresso la loro preoccupazione» su quanto sta accadendo in Siria. Secondo il portavoce di Cameron la mancata cooperazione di Bashar al Assad con gli ispettori dell'Onu «suggerisce che il regime ha qualcosa da nascondere».
GERMANIA - Contrarietà a un eventuale intervento militate è arrivata invece dalla Germania. Da Berlino il portavoce governativo, Steffen Seibert, ha dichiarato: «Non crediamo che sia possibile risolvere (il conflitto) dall'esterno, crediamo invece che debba essere trovata una soluzione politica». Poco prima la Merkel aveva salutato l'appoggio della Russia a una commissione indipendente per accertare l'eventuale impiego di armi chimiche in Siria. La cancelliera aveva anche sollecitato che venga garantito rapido accesso agli ispettori Onu nei luoghi teatro di un possibile uso di queste armi....
(Corriere Della Sera.it)

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