Assad si è rivolto ai suoi soldati, e nello stesso tempo al Paese e alla comunità internazionale, ben consapevole del fatto che le sue parole sarebbero arrivate alle orecchie del mondo.
I ribelli hanno, dal canto loro, colpito a Homs un arsenale dell’esercito lealista. Sempre a Homs, colpi di mortaio sono piovuti sui quartieri alawiti, cioè popolati da maggioranze della stessa settea di Assad: almeno quaranta i morti, nei due attacchi.
A breve, le Nazioni Unite sperano di far entrare in Siria il team di ispettori che dovrebbero verificare l’uso di armi chimiche, anche se ben difficilmente potranno accertare chi le abbia usate: le due parti si accusano reciprocamente, e le tracce di sarin si degradano piuttosto rapidamente.....(euronews)

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