Da giovedì oltre 30mila profughi
hanno attraversato il fiume Tigri.
L’Unicef lancia l’allarme minori.
Intanto continuano i combattimenti
tra milizie curde e insorti jihadisti
hanno attraversato il fiume Tigri.
L’Unicef lancia l’allarme minori.
Intanto continuano i combattimenti
tra milizie curde e insorti jihadisti
All’indomani dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), anche l’Unicef lancia l’allarme per la nuova emergenza dei profughi siriani che in questi giorni stanno fuggendo a migliaia in Iraq (circa 30mila da giovedì scorso) .
“Il nuovo ponte a Peshkhabour nel nord dell’Iraq, nel governatorato di Dahuk, ha visto da giovedì migliaia di siriani attraversare il fiume Tigri’’, denuncia in una nota l’agenzia delle Nazioni unite per l’infanzia, precisando che “delle circa 4.800 persone che ieri hanno varcato il confine dalla Siria per raggiungere questa regione irachena almeno 2.100 erano bambini’’.
Molti hanno meno di 12 anni, ed i più piccoli erano particolarmente disidratati ed esausti, dopo quattro o cinque ore di cammino attraverso il confine nel caldo torrido. “Il nostro personale presente presso il valico di Peshkhabour nel nord dell’Iraq ci informa che molti dei nuovi arrivati sono esausti e hanno urgente bisogno di acqua e riparo da temperature estive che raggiungono i 45 gradi’’, informa il rappresentante dell’Unicef in Iraq, Marzio Babille. “Insieme ai nostri partner - prosegue - stiamo facendo il possibile per assicurare che tutti i bisogni di queste nuove persone arrivate siano immediatamente soddisfatti’’. Finora, l’Unicef e il partner locale Harikar hanno distribuito da giovedì più di 125.000 litri di acqua in bottiglia presso Peshkhabour e 4 cisterne di acqua potabile per coprire ulteriori necessità.
L’Unicef, il dipartimento locale per gli Affari sociali e l’Acted stanno anche sostenendo l’Unhcr e l’Irc presso il valico per fare in modo che bambini non accompagnati o separati (dalle famiglie) siano identificati, registrati e dotati di tutto il sostegno necessario. Da domenica, almeno 80 bambini sono stati identificati come separati o non accompagnati. Molti dei nuovi rifugiati affermano di volersi riunire con le famiglie nel campo di Domiz, che sta già operando al doppio della sua capacità. L’Unicef ha anche messo a disposizione 60.000 litri di acqua in bottiglia e 20.000 biscotti per bambini sotto i 5 bambini, da distribuire tra i circa 3000 profughi rifugiati a Kawargosh, punto di transito vicino Erbil. La stragrande maggioranza di coloro che attraversano il confine sono bambini, donne e persone anziane. Attraverso i suoi partner, l’Unicef sta anche provvedendo alla raccolta dei rifiuti solidi e la spazzatura, mentre le autorità locali stanno fornendo servizi sanitari di emergenza a Peshkhabour e hanno messo a disposizione centinaia di autobus per il trasporto dei rifugiati a Dahuk, Erbil e Suleimanyah.
Intanto, continuano a infuriare i combattimenti tra milizie curde e insorti jihadisti nel nord-est della Siria. Combattimenti sono segnalati oggi nei villaggi intorno al posto di frontiera con la Turchia di Ras el Ain, conquistato dalle forze curde alcune settimane fa. In particolare, i villaggi di Derdaa, Hamid e Jafa sono stati investiti dalle violenze. Nei giorni scorsi Massud Barzani, il presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, che ha a disposizione le efficienti forze armate dei Peshmerga, ha minacciato di intervenire in territorio siriano per difendere i civili curdi dalle violenze dei jihadisti, inquadrati nello Stato islamico dell’Iraq e del Levante. ...
(La Stampa.it)

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