lunedì 23 dicembre 2013

Siria, 300 morti in otto giorni di raid lealisti su Aleppo...


Quasi un terzo delle vittime sono bambini. A riferirlo l'osservatorio siriano sui diritti umani...


DAMASCO - Nuova escalation di violenza e morte nella Siria flagellata dalla guerra civile tra l'esercito del presidente Bashar al-Assad e le truppe ribelli. In otto giorni di ininterrotti raid aerei lealisti sui quartieri di Aleppo, ancora in mano agli oppositori del regime, hanno perso la vita 301 persone, tra cui 87 bambini e una trentina di donne. La denuncia arriva dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, l'organizzazione dell'opposizione in esilio con sede a Londra. Secondo quanto riporta l'Osdh, i bombardamenti sarebbero opera esclusiva dell'aviazione militare siriana e si sono concentrati sulle zone ribelli della città di Aleppo, nel nord del Paeese, e in tutta la sua provincia.

Solo nella giornata di ieri almeno 65 persone sono morte nel bombardamento di un mercato, sempre ad Aleppo. La gran parte delle vittime è morta quando le bombe-barile sganciate dagli aerei del regime sono cadute intorno al rione di Masaken Hanano. Si è trattato di uno dei più violenti bombardamenti nei nove giorni di offensiva aerea delle forze governative su Aleppo e dintorni. 

Raid che, quindi, non sembrano voler cessare visto che stamattina la lunga operazione di sfiancamento nei confronti dei ribelli da parte dell'esercito regolare è continuata senza soluzione di continuità. Secondo il primo bilancio mattutino, infatti, sarebbero già tre le persone rimaste uccise e una decina quelle ferite. A riferirlo i Comitati di coordinamento locali della metropoli.

Elicotteri del regime - precisano le fonti - hanno sganciato altri barili-bomba sui quartieri orientali della città. Mentre gli insorti, nel disperato tentativo di rispondere agli attacchi in sequenza, hanno sparato colpi di artiglieria contro l'aeroporto militare di Nayrab.

Ma i rischi per la popolazione, nelle ultime settimane di combattimenti, stanno aumentando notevolmente. La causa è l'utilizzo massiccio proprio delle bombe-barile, meno costose rispetto a bombe o missili convenzionali ma capaci di contenere notevoli quantità di esplosivo; ordigni però assai meno precisi e dunque suscettibili di colpire indiscriminatamente la gente comune.

Numeri in costante crescita che aggravano il già pesante bilancio del conflitto. In quasi due anni di guerra civile, infatti, si stima che siano morti oltre 82mila siriani, la maggior parte semplici cittadini non coinvolti negli scontri. Cui vanno ad aggiungersi quelli che, per salvarsi, hanno deciso di lasciare il Paese; rifugiati che, oggi, toccano quota 3 milioni (e le previsioni dicono che potranno raggiungere i 4 milioni entro la fine del 2014)....
(La Repubblica.it)

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