domenica 29 dicembre 2013

Rifugiati siriani, il confine Usa è un limite invalicabile...


Permesso permanente solo per 90 persone in fuga dalla guerra. L'allarme delle Nazioni Unite: per il prossimo anno servono 6,5 miliardi di dollari in aiuti


Patrizio Cairoli

L'aiuto degli Stati Uniti ai rifugiati siriani si ferma per lo più al confine. E' il titolo di un articolo del Washington Post, che si occupa del dramma di milioni di persone in fuga dal conflitto in corso da quasi tre anni. Solo un ristretto numero degli oltre due milioni di persone in fuga dalla Siria è in possesso dei requisiti per poter vivere negli Stati Uniti: l'amministrazione Obama ha concesso il permesso permanente soltanto a 90 rifugiati siriani, fino al 30 settembre. Proprio in questi giorni, gli osservatori internazionali hanno avvisato che, il prossimo anno, il numero delle persone che avrà bisogno d'aiuto potrebbe quasi raddoppiare. 

Washington si è difesa affermando che i maggiori sforzi sono concentrati sulla necessità di fornire immediato aiuto umanitario in Siria, facendo poi notare che le politiche per i migranti favoriscono chi richiede asilo perché perseguitato per ragioni politiche, religiose o sessuali: criteri che, riporta il Washington Post, non sono soddisfatti dalla maggior parte dei rifugiati siriani, nonostante le condizioni disperate in cui si trovano. Gli osservatori internazionali sono demoralizzati dal basso numero di persone ammesse negli Stati Uniti e dagli ostacoli che i rifugiati devono affrontare per poter vivere nel Paese. L'amministrazione Obama ha però lanciato una nuova campagna per accogliere fino a 2.000 siriani negli Stati Uniti nel prossimo anno, all'interno di un più vasto sforzo delle Nazioni Unite per aprire i confini di molti Paesi ai siriani in fuga, come dichiarato al Washington Post da Larry Yungk, dell'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite. La difficoltà per i rifugiati siriani di essere accolti negli Stati Uniti dipende anche dalle ferree regole anti-terrorismo fissate da Washington; il lungo e accurato processo di verifica sulle persone può durare fino a un anno ed esclude tutti coloro il cui percorso lungo la complessa guerra civile non è documentato, oppure è poco chiaro per le autorità.
Nel complesso, invece, gli Stati Uniti sono il Paese che accetta più rifugiati: nel 2012 sono stati quasi 60.000, ma solo 31 dalla Siria. Gli Stati Uniti hanno finora donato circa 1,4 miliardi di dollari in aiuti umanitari - più di qualsiasi altro Paese - in gran parte spesi per aiutare le persone in Siria o nei campi allestiti negli Stati confinanti; dall'inizio della guerra, più di 800.000 persone sono scappate in Libano e rappresentano ora circa il 20% della popolazione totale; un altro milione di siriani è scappato in Giordania e Turchia. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, la guerra siriana potrebbe produrre quattro milioni di rifugiati entro la fine del 2014. Per aiutare la popolazione, le Nazioni Unite chiedono per il prossimo anno donazioni per 6,5 miliardi di dollari, la cifra più alta mai richiesta. Annunciando l'ambizioso obiettivo, la coordinatrice Valerie Amos ha predetto che quasi tre siriani su quattro avranno bisogno di una forma di aiuto umanitario nel corso del prossimo anno....
(america 24)

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