lunedì 27 gennaio 2014
In Siria si muore per fame. Il ministro Bonino: "Nessuna notizia su padre Dall'Oglio"...
E' di tre morti e una decina di feriti il bilancio provvisorio dell'attacco compiuto da forze lealiste siriane contro una località a nord di Damasco e confinante con il Libano, dove si trovano decine di famiglie di rifugiati di altre zone. Lo riferisce all'Ansa Omar al Qalamuni, portavoce del centro stampa del Qalamun, zona montagnosa tra Damasco e Homs e lungo la frontiera siro-libanese. La fonte precisa che da stamani all'alba l'artiglieria di Damasco ha bombardato il villaggio di Qastal, dove – sempre secondo fonti locali - non ci sono postazioni degli insorti ma solo civili locali e decine di famiglie di rifugiati. Sul fronte umanitario nelle ultime 24 ore si registra la morte per fame di quattro persone, di cui un bimbo di un anno, in due sobborghi di Damasco assediati dalle forze del regime. Oggi parlando a Radio24 il Ministro degli esteri Emma Bonino ha detto che ancora non abbiamo nessuna notizia su padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita rapito in Siria nel luglio scorso. "Non abbiamo notizie, anche se si sperava che essendo stati sequestrati in quella zona altri esponenti europei, l'avvio dei negoziati" di Ginevra 2 "potesse aprire uno spiraglio di maggiore informazione, ma nonostante gli sforzi d'intesa con gli altri servizi europei – ha detto la Bonino - ad oggi non abbiamo avuto migliori informazioni". Intanto c'è attesa per l'apertura di un corridoio umanitario ad Homs - sottoposta ad un assedio governativo da un anno e mezzo - per consentire alle donne e ai bambini di lasciare la città vecchia, dove i ribelli hanno le loro basi. Si tratta di una promessa ufficiale che il delegato Onu Lakhdar Brahimi ha ottenuto a Ginevra dalla rappresentanza del regime di Assad. Ma intanto da Homs anche i militanti anti-governativi chiedono garanzie per l’evacuazione, oltre a cibo e assistenza. (R.P.)
del sito Radio Vaticana
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