mercoledì 9 ottobre 2013

Egitto: Sisi forse candidato presidente L'annuncio del generale in un'intervista Elezioni previste nel 2014. Al via il 4 novembre il processo contro Morsi...

Il ministro della Difesa egiziano, il generale Abdel Fattah al Sisi, non esclude di candidarsi alle presidenziali del 2014. Lo ha annunciato lo stesso uomo forte dell'Egitto ad un quotidiano locale. «Lo deciderà la volontà di Dio», ha detto Sisi recitando un versetto del Corano, rispondendo alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se avesse intenzione o meno di candidarsi alle elezioni del prossimo anno. In qualità di Capo di Stato maggiore delle forze armate, Sisi, 58 anni, aveva annunciato alla televisione lo scorso tre luglio la destituzione e l'arresto dell'allora presidente Mohamed Morsi. In quella occasione aveva anche comunicato alla nazione la nomina di un governo e di un presidente ad interim al quale l'esercito aveva affidato una tabella di marcia che prevedeva una riforma della Costituzione, elezioni legislative e presidenziali nel 2014. «Questo tema è estremamente importante», ha aggiunto Sisi al quotidiano indipendente Al-Masri al-Youm, facendo riferimento ad un eventuale candidatura.

Diversi ex candidati presidenziali, che nella scorsa tornata elettorale hanno perso contro Morsi, hanno fatto sapere di essere pronti ad appoggiare il capo di Stato maggiore in caso di candidatura.

MORSI A PROCESSO
Intanto l'ex presidente egiziano Mohamed Morsi e una decina di dirigenti della fratellanza compariranno davanti alla Corte d'Assise il 4 novembre per rispondere di omicidio di manifestanti e incitamento alla violenza. Lo ha stabilito la Corte d'Appello. Morsi è detenuto in una località segreta dal 3 luglio, giorno della sua deposizione, in seguito a imponenti manifestazioni popolari che ne chiedevano le dimissioni. Tra i dirigenti della Fratellanza che saranno alla sbarra insieme a lui il 4 novembre ci sono Essam El Eryan, all'epoca vicepresidente del partito della confraternita Giustizia e Libertà, e uno dei massimi dirigenti del movimento islamico Mohamed El Beltagy.

OBAMA SMENTISCE SOSPENSIONE AIUTI
La Casa Bianca smentisce che l'amministrazione Obama intenda sospendere gli aiuti all'Egitto. «Le informazioni secondo cui stiamo per sospendere l'assistenza militare all'Egitto sono false», ha affermato la portavoce Caitlin Hayden, aggiungendo che «annunceremo nei prossimi giorni come saranno in futuro le nostre relazioni di assistenza con il Paese». La Hayden ha anche fatto notare che nel suo discorso all'Assemblea Generale dell'Onu lo scorso mese, il presidente Barack Obama aveva detto chiaramente che gli aiuti di Washington all'Egitto «continueranno». Fonti dell'amministrazione americana avrebbero poi confermato al New York Times l'intenzione del presidente Obama di dare un segnale forte al governo egiziano, soprattutto dopo i nuovi scontri e violenze esplose domenica scorsa in diverse città in cui sono rimaste uccise oltre 50 persone. È di 1,55 miliardi di dollari il totale degli aiuti per l'Egitto che la Casa Bianca ha richiesto per il 2014: di questi 1,3 miliardi sono aiuti militari e 250 millioni aiuti economici.

ATTENTATO CONTRO EDIFICIO NEL SINAI 
Una bomba ha danneggiato un edificio abbandonato dell'esercito egiziano nella penisola del Sinai, dove si moltiplicano da giorni gli attacchi dei fondamentalisti. Lo hanno reso noto fonti della sicurezza. L'attentato ha colpito gli uffici dei servizi dell'esercito, abbandonati da giugno, a Rafah, la città al confine con la Striscia di Gaza....
(Il Messaggero.it)

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