martedì 10 settembre 2013

Siria, battaglia alle Nazioni Unite....

Annullata la riunione del Consiglio
di sicurezza prevista per stasera
a causa del veto di Mosca e Pechino
ad ogni riferimento di intervento
armato nella bozza di risoluzione
sul controllo degli arsenali chimici
FRANCESCO SEMPRINI
E’ iniziato il nuovo braccio di ferro alle Nazioni Unite sulla discussione della bozza di risoluzione sul controllo degli arsenali chimici in possesso del governo siriano. Pur non essendo ancora definita una formulazione organica, la proposta di risoluzione modulata dalla Francia, ha già creato dissidi per il riferimento al «Chapter 7» della Carta delle Nazioni Unite, ovvero il capitolo che consente il ricorso all’uso della forza quando sia necessario far rispettare i dettami di una risoluzione Onu. 

Ed è questo il nodo del confronto che vede da una parte Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia e dall’altra Russia e Cina contraria ad ogni riferimento di intervento armato nei confronti del regime di Damasco. Lo stesso sul quale si sono infrante per ben tre volte le speranze di un accordo tra i cinque membri dell’organo esecutivo dell’Onu a causa del veto di Mosca e Pechino. Dissidi apparentemente invalicabili che hanno costretto alla cancellazione delle consultazioni ufficiali del Cds previste alle 16 (le 22 in Italia) e richieste in tutta fretta dalla Russia che ha poi ritirato la proposta. Il punto è che si rischiava da subito uno scontro frontale visto che il testo francese è stato definito già nelle prime ore dal Cremlino «inaccettabile». Testo a cui probabilmente Mosca replicherà con un suo documento. A far infuriare Mosca sarebbe stato anche il punto che prevede il deferimento del governo siriano alla Corte penale internazionale dell’Aia per l’uso delle armi chimiche, altro elemento contenuto nella proposta francese secondo quanto riferito a La Stampa da fonti vicine al Palazzo di vetro. 

Un riferimento è rivolto nel testo alla condanna unanime dell’attacco condotto con armi chimiche del 21 agosto scorso. E’ richiesto inoltre di mettere gli arsenali presenti in Siria sotto il controllo della comunità internazionale, e la firma da parte di Damasco della convenzione sulle armi chimiche, punti questi su cui dovrebbe invece esserci una generale convergenza. Infine è prevista una clausola ben precisa e ferrea sulla contemplazione di misure sanzionatorie di elevato spessore se non verranno rispettati i termini della risoluzione che uscirà dal consiglio di Sicurezza Onu. Il ritorno al tavolo negoziale del Palazzo di Vetro, dopo la reiterata minaccia di un intervento militare da parte del presidente americano Barack Obama, è stato possibile grazie al via libera giunto dopo il vertice di stamane tra i delegati di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, che hanno deciso di accettare l’invito al confronto con Russia e Cina, secondo la proposta di Mosca sul controllo internazionale degli arsenali chimici di Bashar al-Assad. ..
(La Stampa.it)

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