Il presidente siriano parla al network americano Cbs: nessuna prova che abbia usato armi chimiche...
NEW YORK - In caso di attacco contro la Siria ci saranno «ritorsioni» da parte di chi ci appoggia. E' chiaro l'avvertimento lanciato agli Usa dal presidente siriano Bashar al Assad in un'intervista al popolare anchorman americano Charlie Rose della Cbs. Parole che arrivano all'indomani dell'ennesimo annuncio di un imminenete e inevitabile intervento militare americano in Siria da parte di Barack Obama.
L'intervista di Assad. «Non ci sono prove che io abbia usato armi chimiche contro la mia gente, non sono stato io», ha detto in quella che è la prima intervista di Assad a un network americano in quasi due anni. Una parte dell'intervista andrà in onda domani mattina. Assad non ha confermato né smentito che il regime abbia armi chimiche.
La Casa Bianca. Assad sta guardando da vicino cosa accade a Washington. È importante inviare un messaggio chiaro, ha detto il capo dello staff della Casa Bianca, Denis McDonough. Con l'uso di armi chimiche, il regime siriano del presidente Bashar al-Assad ha passato la «linea rossa fissata dalla comunità internazionale», ha ripetuto dal canto suo il segretario di Stato americano John Kerry, a Parigi, dove ha incontrato i suoi omologhi di vari Paesi arabi e i rappresentanti della Lega araba. Kerry è in Europa per proseguire la sua offensiva diplomatica nel tentativo di raccogliere sostegno a una possibile azione contro la Siria. I paesi arabi sono divisi sulla questione. L'Arabia Saudita e il Qatar sono a favore, mentre altri, come Giordania, Siria e Libano sono decisamente perplessi. Il mondo non può rimanere «silenzioso spettatore di un macello», ha detto ancora Kerry, che - citato dall'Independent online - ha insistito anche oggi nel paragonare un'eventuale inazione sulla Siria alla Conferenza di Monaco del 1938, quando la altre potenze europee si piegarono all'appeasement con la Germania nazista di Adolf Hitler...
(Il Mattino.it)

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