Si sono intensificati i bombardamenti negli ultimi giorni in Siria. Si intaura nel paese anche una nuova forma di terrore fatta di attentati con ordigni esplosivi. Una guerra anomala che prende una nuova forma che usa il terrore e l’aspetto umanitario come armi. I civili sono vittime innocenti che molto spesso scelgono la fuga all’insicurezza delle città. I loro viaggi sono lunghi e diffcili. Alcuni si spostano solo da un quartiere all’altro, magari da qualche loro familiare o affrontano lunghi viaggi con la speranza di attraversare la frontiera verso una dei paesi conifinanti. Una delle frontiere sta facendo parlare molto di sè, quella con al Turchia. La situazione dei rifugiati ha subito diverse modifiche in questi mesi. All’inizio si entrava tutti, le porte erano aperte, ci si arrangiava come si poteva. I primi rifugiati trovavano alloggio in case private, poi nelle scuole fino alla costruzione di campi. All’inizio di settembre il Governo di Ankara aveva deciso di spostare tutti i siari nei campi, per dare la possibilità ai bambini turchi di riprendere gli studi e, allo stesso tempo, per monitorare piu’ con piu’ attenzione la situazione. 13 campi sono stati allestiti in Turchia, già tutti pieni. Chi fugge dalla guerra arriva nei vari passaggi frontalieri e si “mette in attesa”, in Turchia si entra solo se si ha il posto in un campo, in altrernativa ci sono lunghe attese nelle tende al confine o nei capannoni che servivano allo sdoganamento dei camion in transito tra Siria e Truchia. Si sta avvicinando l’inverno e stanno cambiando i colori. La pioggia ha preso il posto del sole. Donne, bambini, persone anziane che prima stavano sedute nella polvere vivono oggi nel fango. Scene strazianti. Non si vedono spesso umomini priangere ma a volte la disperazione prende il sopravvento. Padri che non sanno piu’ come provvedere alle loro famigie, bambini affamati che vivono nei campi senza un posto dove andare, prigionieri di una frontiera che lascia intravvedere il miraggio della salvezza ma che in realtà non li lascia passare. Sale la tensione tra Siria e Turchia, ci sono scambi di bombe, all’inzio “involontari” diventati oggi vere e proprie azini di guerra, anche se cosi’ ancora non si chiama. Altre battaglie vengono combattute lungo questi confini, passaggi importantissimi per far entrare aiuti umanitari. Cambiano le bandiere dopo violenti scontri, che nulla hanno di differente se non il numero delle stelle. Le vie dei rifugiati cambiano. Lunghi tragitti attraverso le montagne o in barche improvvistate attraverso i fiumi. Viaggi della speranza che negli ultimi giorni incontrano sempre maggiori difficoltà. Oggi anche i fucili dell’esercito turco chiudono i passaggi della speranza. I siriani devono ancora soffrire.......
The bombings have intensified in recent days in Syria. We find in the country a new form of terror made of attacks with explosive devices. A dirty war that takes a new form that uses terror and the humanitarian aspect as weapons. Civilians are innocent victims that very often choose to escape insecurity of the cities. Their trips are long and difficult. Some run only from a district to another, maybe by some of their familial or face long journeys hoping to cross the border. One of the borders that we hered talk about is that with the Turkey. The refugee situation has undergone several changes in recent months. At the beginning the doors were open, and they can enter as they want. The first refugees found housing in private homes, then in schools until construction of fields. In early September the Government of Ankara had decided to move all syrians in camps, to give to children of Turkey the opportunity to resume their studies and, at the same time, to monitor more with more attention the situation. 13 fields were set up in Turkey, already all filled. Those fleeing the war arrived in various border crossings and sted there, they enter in Turkey only if you have a place in a field in altrernativa there are long waits in tents at the border or in warehouses that served customs clearance of trucks in transit between Syria and Truchia. The approaching winter is changing colors. The rain has taken the place of the Sun. Women, children, elderly people who before were in the dust now live in the mud. Harrowing scenes. You don't often see wise priangere but sometimes desperation takes over. Fathers who don't know anymore how to provide food for their families, hungry kids living in the camps with no place to go, prisoners of a frontier that discloses the lure of salvation but that doesn't really lets go. Tension rises between Turkey and Syria, there are exchanges of bombs, at the beginning "involuntary" become war, or something like that. Other battles are fought along these boundaries, important steps to let in humanitarian aid. The flags change after violent clashes, which have nothing else if not the number of stars. Refugee routes change. Long distances through the mountains or in improvvistate boats through the river. Journeys of hope that in recent days they encounter increasing difficulty. Also today, the Turkish army close the steps of hope. The Syrians have to suffer again. ...
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