giovedì 22 novembre 2012

Siria - Il 17 Novembre 2012 si è scritta a Bologna una pagina di storia



Sabato scorso, 17 Novembre 2012, si è scritta a Bologna una pagina di storia. Quella dell’opposizione siriana in Italia che, per la prima volta dall’inizio della rivoluzione in Siria nel marzo 2011, si è ritrovata a manifestare insieme per un obiettivo comune: la dignità dei bambini della Siria. La Marcia Internazionale per i bambini Siriani è stata un successo grazie alla decisiva spinta propulsiva del Comitato 17 Novembre, un organismo creato ad hoc da un gruppo di italosiriani e italiani accomunati dall’amore per il presente e, soprattutto, futuro della Siria. Nel capoluogo felsineo si sono ritrovati oltre un migliaio di persone, di cui tanti bambini e moltissime donne, giovani e anziani. La notizia sensazionale è che per la prima volta in 30 anni sono scesi insieme in piazza le storiche figure dell’opposizione siriana in Italia, grazie all’immensa forza trainante delle nuove leve siriane di seconda generazione. Tutti assieme hanno condiviso l’elettrizzante atmosfera che si è respirata lo scorso sabato pomeriggio nella  città delle Due Torri. In piazza Maggiore si sono ritrovati i principali punti di riferimento del mondo islamico siriano e dell’area laica, italiani e stranieri di paesi arabi, africani, americani e asiatici. Esseri umani con ciascuno la propria visione della vita ma accomunati dallo stesso cuore.

“Segui il tuo cuore” è stato infatti l’azzeccato slogan creato per la Marcia dalle brillanti e creative menti di due membri del Comitato 17 Novembre, Jesu Kaba, consulente marketing comunicativo, e Shadi “Inomad” Fahle, coordinatore del lavoro svolto dai vari elementi del comitato, nato grazie alla scintilla di uno dei più giovani membri, Ibrahim Thabet, 17enne sirio-marchigiano doc. Questo network di teste pensanti e accomunate dal desiderio di far qualcosa di concreto per la Siria è stato istituito con l’obiettivo di promuovere e organizzare anche in Italia la Global Walk for Children of Syria, evento nato negli Stati Uniti, e che ha visto la partecipazione di oltre 50 città nel mondo, dal Canada al Brasile, dalla Francia all’Australia.
I contatti con l’organizzazione madre americana sono stati egregiamente tenuti dall’italo americana Mary Rizzo, storica attivista della causa palestinese e ora impegnata a denunciare l’ipocrisia dei pacifinti, solidali coi palestinesi e, al tempo stesso, sostenitori del dittatore Assad. E’ stato inoltre di primaria importanza il contributo umano della responsabile produzione grafica Alessandra Valeri, tenace e incrollabile madre di un vivace figlio di 10 anni, che ha svolto il lavoro, tanto bistrattato ma necessario a tutti, di saper ascoltare e comprendere in modo trasversale tutti i membri del comitato. Notevole l’impegno dell’attivista e blogger italo-siriana Aya Homsi, sempre in pole position nell’organizzazione delle manifestazioni italiane contro il regime di Assad, che ha lavorato senza risparmiarsi per l’ottima riuscita dell’evento, tra le altre cose andando fisicamente a recuperare il mattino stesso l’impianto audio e dei carrelli della spesa per trasportarlo lungo il percorso della Marcia.

Essenziale e lodevole il contributo della giornalista e scrittrice italo-siriana Asmae Dachan, che ha curato l’ufficio stampa del Comitato assieme a Shadi Fahle. Molto apprezzabile l’umiltà e la sobrietà del 23enne sirio-bolognese Giamil Zarka, che ha curato la logistica e l’organizzazione del servizio d’ordine. Ragguardevole anche la pacata e salomonica saggezza dell’italo-siriano Bilal Breigheche, sempre pronto a prevenire le divagazioni e focalizzare a tutti l’obiettivo comune. Rimarchevole la disarmante concretezza dell’aleppina Souheir Katkhouda, madre di 7 figli, in grado di organizzare ben tre pullman da Milano assieme alla figlia Rima, e che si è fatta carico degli oneri della stampa dello striscione e dei volantini del Comitato, e delle fotografie del progetto artistico curato dalle giovani e promettenti Vanessa Marzullo, 19enne brembatese con la passione per la Rivoluzione Siriana, Rima Kabakebbji e Sara El Debuch, liceali siriane di seconda generazione. Quest’ultima, nonostante la giovanissima età, è caparbiamente riuscita nell’impresa di organizzare e riempire da sola un pullman da Roma. Valido l’apporto della studentessa universitaria Aia Charaf, impegnata tra le altre cose alla stampa dei volantini dei cori da cantare durante la Marcia, curati dalle punte di diamante della gioventù italo-siriana, Ibrahim Thabet e Omar Kudsi, travolgenti lanciacori della Marcia. Esemplare anche il contributo di Sergio Castagna e Eleonora Righetti, lavoratori poco appariscenti ma sostanziosi.

La Marcia ha avuto così tanto successo che è venuto anche chi all’inizio non voleva venire, così come ha partecipato anche qualcuno che fino a poco tempo fa stava col regime. Alla fine tutti hanno seguito il cuore e sono giunti a Bologna per marciare tutti quanti assieme per i bambini Siriani, vittime di un massacro lungo venti mesi di cui sono responsabili il regime di Damasco, Mosca e Teheran, oltre al silenzio complice dei governi occidentali, pronti ad intervenire in Libia per garantire l’incolumità dei libici contro i paventati massacri di Gheddafi, ma colpevolmente attendisti sul fronte siriano. Il cuore ha unito i siriani d’Italia a marciare per l’obiettivo comune numero uno: la cacciata di questo regime infame, colpevole dei più atroci crimini contro l’umanità. E chi se lo aspettava?

Shadi “Inomad” Fahle

Fotografie di Michele Pero, che, invitato direttamente dal comitato promotore, ha realizzato la copertura fotografica ufficiale dell’evento. Il suo collaboratore Paolo Crobu ha realizzato il docu-video che è attualmente in fase di montaggio. Michele Pero e Paolo Crobu hanno aderito volontariamente al progetto.

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