mercoledì 4 settembre 2013

Siria, apertura di Putin: "Ok al raid, ma con le prove contro Assad e dopo l'approvazione dell'Onu"...

Mosca: fornitura di armi a Damasco solo congelata. Washington, leader Congresso favorevole. Senato: bozza intervento limitato

La Russia potrebbe approvare un eventuale intervento armato contro Damasco, ma solo dopo l'ok dell'Onu. l capo del Cremlino ha detto anche che Mosca è pronta a fornire questi missili “sensibili” anche ad “altri Paesi” del mondo se sulla Siria verrà violato il diritto internazionale..
Mosca, 4 settembre 2013  - Se fosse comprovato che il regime di Bashar al-Assad è effettivamente responsabile dell’impiego di armi chimiche, allora anche la Russia potrebbe approvare un eventuale intervento armato contro la Siria, che però dovrebbe comunque essere prima approvato dalle Nazioni Unite: lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, precisando peraltro che Mosca continuerà ad adempiere i contratti per le forniture militari già stipulati con Damasco.
Il presidente russo Vladimir Putin, ha detto che la fornitura dei missili S-300 promessi a Damasco dalla Russia è stata congelata ma non interrotta. Il capo del Cremlino ha detto anche che Mosca è pronta a fornire questi missili “sensibili” anche ad “altri Paesi” del mondo se sulla Siria verrà violato il diritto internazionale.
‘’Abbiamo un contratto per la fornitura di missili S-300 e abbiamo già fornito alcune componenti’’, ha detto Putin in un’intervista alla tv statale russa. ‘’Ma la fornitura non è terminata: per ora l’abbiamo sospesa’’. Se però ‘’vedremo che si fa qualche passo legato alla violazione delle norme internazionali vigenti, allora dovremo pensare a come agire in futuro, tra cui anche con forniture di queste armi sensibili ad altre regioni del mondo’’.
PUTIN: MA UN ATTACCO UNILATERALE E' AGGRESSIONE - Il presidente russo, Vladimir Putin, avverte gli Stati Uniti e loro alleati dall’intraprendere passi unilaterali in Siria in mancanza di approvazione del Consiglio di Sicurezza Onu: l’uso della forza verso uno stato sovrano, sottolinea, è “inammissibile” per il diritto internazionale e va considerato come “un atto di aggressione”.
PUTIN: IL VIDEO COI BIMBI UCCISI DAL GAS PREPARATO DA AL QAEDA  - Il video di bambini uccisi in un attacco con armi chimiche in Siria suscita dubbi nel presidente russo Vladimir Putin: “Si ritiene che si tratti di una compilazione messa insieme dai militanti che, come sappiamo molto bene, e l’Amministrazione Usa ammette, sono collegati con al Qaeda, nota per la sua crudeltà”.
PUTIN: LE PROVE FORNITE? COME QUELLE SU SADDAM  - Il presidente russo Vladimir Putin ha paragonato le prove presentate dagli Usa sull’uso di armi chimiche in Siria da parte di Bashar Assad a quelle presentate dall’amministrazione Bush sulle armi di distruzione di massa per giustificare l’invasione dell’Iraq nel 2003. Nell’intervista rilasciata ieri sera ad Associated Press e alla televisione statale russa Canale 1, l’unica prima del G20 che si aprirà domani a San Pietroburgo, Putin ricorda che “tutti questi argomenti si sono rivelati insostenibili, ma sono stati usati per lanciare un’azione militare, che molti negli Stati Uniti hanno definito un errore”. “Ci siamo dimenticati di questo?”, chiede il leader del Cremlino. Putin aggiunge poi che anche negli Stati Uniti “ci sono esperti che credono che le prove presentate dall’amministrazione non sembrino convincenti e che non escludono la possibilità che l’opposizione (siriana ndr.) abbia condotto un’azione premeditata provocatoria provando a dare un pretesto per un intervento militare”.
PUTIN: COMUNQUE LA RUSSA NON FARA' GUERRA  - La Russia non si impegnerà in un conflitto, né in Siria né altrove: lo ha puntualizzato il presidente Vladimir Putin, che per la prima volta ha però accennato alla possibilità di un assenso russo a un’azione armata contro il regime siriano, qualora fosse provato il suo ricorso alle armi chimiche e si ottenesse la previa autorizzazione delle Nazioni Unite.

BOZZA SENATO PER RAID LIMITATO - Una bozza di risoluzione del Senato statunitense autorizza il presidente Barack Obama a effettuare delle operazioni in Siria per un periodo di 60 giorni, con una eventuale proroga di un altro mese. Il testo sostituirebbe quello inviato dalla Casa Bianca al Congresso sabato, che secondo i senatori darebbe al Presidente poteri eccessivi; in particolare, la nuova bozza elaborata dalla Commissione Esteri del Senato non autorizza l’impiego di truppe terrestri in Siria e limita le operazioni a un intervento “limitato”. La bozza mira a soddisfare i Senatori - Democratici e Repubblicani - più scettici: un voto in Commissione potrebbe essere possibile già oggi e un dibattito in Senato lunedì, al rientro dalla sospensione estiva.
La bozza di risoluzione stilata dalla commissione Affari esteri del Senato Usa che, in caso di approvazione, autorizzerebbe l’intervento militare Usa in Siria, pone un limite massimo di 90 giorni alle operazioni delle forze statunitensi nel Paese. La bozza precisa che il limite è di 60 giorni, ma può essere esteso di altri 30 dal presidente Barack Obama, a meno che in Congresso non si tenga un voto di disapprovazione. L’accordo sulla bozza, di cui Associated Press ha ottenuto una copia, è stato raggiunto dal presidente della commissione, il senatore democratico Bob Menendez, e dal principale rappresentante repubblicano in commissione, il senatore Bob Corker.
OBAMA PARLA AI LEADER DEL CONGRESSO - Barack Obama ha chiesto al Congresso un voto in tempi rapidi per dare il via libera al raid. L’azione militare - ha detto Obama - ha lo scopo di ridurre la capacità del regime di Assad di usare armi chimiche. "Non è l’Iraq, non è l’Afghistan. Stiamo parlando di un raid limitato, proporzionato, che è un messaggio non solo ad Assad, ma anche ad altri che potrebbero pensare di usare armi chimiche anche in futuro".
ATTACCO PIU' VICINO - Il via libera del Congresso alla richiesta di intervento, chiesto sabato da Barack Obama, è ora più vicino. Il presidente della Camera, il repubblicano John Boehner, ha dichiarato che si deve dare una risposta all’uso di armi chimiche in Siria e che solo gli Usa hanno la capacità di fermare Assad. Pertanto Boehner ha annunciato che sostiene la richiesta di Obama e ritiene che i colleghi dovrebbero fare lo stesso.
BAN KI MOON: "NO SENZA ONU" - Ma l’uso della forza è legale solo in caso di autodifesa o se autorizzato da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu. Lo ha ribadito il segretario generale Ban Ki-moon, criticando indirettamente il processo politico in atto negli Usa.
Ban ha aggiunto che se i campioni prelevati dagli ispettori Onu proverranno che sono state usate armi chimiche nell’attacco del 21 agosto a Damasco saremo di fronte ad una grave violazione del diritto internazionale ed un crimine di guerra. Pertanto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non potrà non trovare un intesa e agire. "Se armi chimiche sono state usate in Siria il Consiglio di Sicurezza deve mostrare unità e decidere misure", ha detto il segretario Onu.
IERI PROVE DI ATTACCO - Un test missilistico condotto da Israele e Stati Uniti nel Mediterraneo ha fatto salire nuovamente la tensione internazionale sulla Siria, nel giorno in cui l’Onu ha annunciato che il numero dei profughi nel conflitto ha superato la drammatica quota di due milioni. Obama e Kerry hanno chiesto al Congresso Usa l'ok all'intervento militare e il via libera pare più vicino con la dichiarazione del presidente della Camera. Anche Hillary Clinton ha annunciato che appoggia la richiesta di Barack Obama al Congresso per un azione militare mirata. Ma subito è arrivato l'alt dell'Onu, con Ban Ki-moon che ha precisato che il raid non potrà esserci "senza l'ok delle Nazioni Unite".I media israeliani hanno riferito che il test sarebbe consistito nel lancio di missili Ankor Kahol (lancia blu) da basi nel Mediterraneo e dal centro di Israele. Gli Ankor sono vettori realizzati da Israele per imitare i missili Shahab iraniani nei test del sistema di difesa anti-missile Hetz, già sperimentato nell’Oceano Pacifico...
(Quotidiano.net)

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