TUNISIA 2012...DIARIO DI DONNE...Non è piu’ piacevole uscire per le vie di Djerba, le gente è scontrosa, pensierosa, preoccupata. Ti senti un estraneo anche se molti condividono con te lo stesso sentimento. Una volta ti bastava il vento, il mare, un sorriso oggi tutti cercano di metterti in difficlotà, dopo il 14 gennaio 2011 un paese in caduta libera. Per avere un’idea di come sta andando il paese basta fare la spesa. Mohammed sconsolato davanti al negozio mi dice che la gente con capisce, pretende cose che non ci sono, “Non è per cattiveria ma non si trova. Il latte non c’è, non so’ dove trovare l’olio e le bottiglie del gas non le consegnano. Pensano che nasconda la roba a casa e non voglio vendere... sono tutti impazziti”.
Asma è arrivata da poco da Tunisi. 3mi piaceva vivere li’, ci sono i miei amici, ci sono i negozi, la vita era allegra. Il venerdi’ scendevamo sempre in Av. Habib Bourguiba, un gruppo di ragazze. Mettevamo u paio di jeans, i nostri capelli non erano coperti. Un giorno ci hanno fermate, hanno picchiato la mia amica, l’hanno colpita in viso, mi ricordo la paura e la sua bocca piena di sangue. Dopo quell’episodio la mia famiglia ha deciso di farmi scendere a Djerba da mio zio. La vita qui è impossibile, sembra di essere in una prigione....”
Sara è una guida italiana, prende un caffè con me, ha appena finito di lavorare all’aeroporto. Ha una faccia grigia. “Prima dell’arrivo dei miei clienti è arrivato il volo da Parigi... Tantissimi rientrano in questi giorni per la festa dell’Aid. Le donne portano il niqab, le bambine con il velo, gli uomini la barba lunga. Ma che paese sta diventando questo?”........
TUNISIA 2012...DIARY of WOMMEN.. It is not most pleasant out in the streets of Djerba, the people are sullen, brooding, worried. You feel as an outsider and many share with you the same feeling. Once you have the wind, the sea, a smile everywhere, all trying get in trubles after January 14, 2011, Tunisia is a country in free fall. To get an idea of how the country is going just try to do shopping. Mohammed is in front of the shop and tells me that people don’t understand, claiming things that are not avaiable, "I can’t help them but I don’t found. The milk is avaiable, I don't know where to find the oil and gas bottles they don’t deliver. They think that I stuff everyting at home and I don't want to sell ... they are all mad ".
Asthma came recently from Tunis.”I liked living there, there are my friends, there are shops, life was happy. On Fridays we descended in Av. Habib Bourguiba, a group of girls. A pair of jeans, our hair was not covered. One day we were stopped, they beat my friend, have struck in the face, I remember the fear and her mouth filled with blood. After that incident my family decided to let me go to Djerba by my uncle. Life here is impossible, it seems to be in a prison.... "
Sara is an Italian guide, takes a coffee with me, she just finished working at the airport. She has a grey face. "Before the arrival of my clients the flight from Paris arrived ... Many are coming these days for the feast of Eid. Women wear the niqab, girls with headscarves, unshaven men. I can’t understand which kind of country is becoming Tunisia? ....
.(OSNOWYCZ AUDE/SIPA)
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