martedì 4 giugno 2013

Siria: Onu, motivi fondati ritenere uso di armi chimiche Commissione diritti imani, quantita' limitate in 4 attacchi...

GINEVRA - "Il conflitto in Sira ha raggiunto nuovi livelli di brutalità" e "crimini di guerra e contro l'umanità sono diventati una realtà quotidiana" nel Paese. Lo denuncia l'ultimo rapporto della Commissione Onu di inchiesta sulla Siria presentato a Ginevra. Il rapporto (30 pagine) che copre il periodo tra il 15 gennaio ed il 15 maggio documenta tra l'altro 17 possibili massacri.
Il rapporto denuncia violazioni gravissime. "Forze governative e milizie affiliate hanno commesso omicidi, torture, stupri, spostamenti e sparizioni forzate e altri atti inumani. Molti di questi crimini sono stati perpetrati nell'ambito di attacchi diffusi o sistematici contro le popolazioni civili e costituiscono crimini contro l'umanità", afferma il documento. Inoltre, sono stati commessi crimini di guerra e gravi violazioni del diritto umanitario internazionale- tra cui esecuzioni sommarie, arresti e detenzioni arbitrari, attacchi illegali, saccheggi e distruzioni di proprietà e beni protetti". Presentando il rapporto al Consiglio, il presidente della Commissione di inchiesta,l'esperto brasiliano Paulo Pinheiro, si é inoltre soffermato sul ricorso all'assedio di intere località. "Forze pro-governative hanno sistematicamente fatto ricorso all'assedio in tutto il paese, intrappolando i civili e controllando l'arrivo di cibo, acqua, medicine ed elettricità. Anche gruppi armati anti-governativi si sono macchiati di "crimini di guerra, tra cui omicidio, condanne ed esecuzioni senza processo, torture, sequestri di persone e saccheggi". I gruppi armati anti-Assad continuano inoltre a mettere in pericolo la popolazione posizionando obiettivi militari in zone civili.
''Ci sono fondati motivi di ritenere che quantita' limitate di sostanze tossiche siano state utilizzate'' in quattro attacchi in Siria. Lo afferma la Commissione Onu di inchiesta sulle violazioni dei diritti umani in Siria. In base alle prove disponibili non e' stato possibile determinare i precisi agenti usati e chi ne avrebbe fatto uso.
I quattro attacchi citati nell'ultimo rapporto di inchiesta presentato oggi a Ginevra sono quelli che hanno colpito Khan Al-Asal (Aleppo, 19 marzo), Oteiba (Damasco, 19 marzo), il quartiere di Sheikh Maqsud (Aleppo, 13 aprile) e Saraqeb (Idlib, 29 aprile). La commissione – che non ha potuto recarsi in Siria – precisa tuttavia che "non è stato possibile, sulla base delle prove disponibili, determinare i precisi agenti chimici utilizzati, i loro sistemi di rilascio e gli autori. Altri incidenti rimangono sotto inchiesta", ha aggiunto. La Commissione di quattro esperti presieduta dal professore brasiliano Paulo Pinheiro,ha inoltre sottolineato che, soprattutto in assenza di un attacco su larga scala, "prove certe possono essere raggiunte solo dopo test di campioni prelevati direttamente dalle vittime o sul sito del presunto attacco". E' quindi "fondamentale" che il gruppo di esperti Onu, guidato dal professor Sellstrom incaricato dal segretario generale dell'Onu si condurre indagini sulle armi chimiche e biologiche, "possa avere un accesso completo alla Siria.
"I testimoni che abbiamo intervistato includono vittime, rifugiati fuggiti dalle zone e personale medico", ha detto Pinheiro in una conferenza stampa. Il rapporto, presentato oggi al Consiglio dei diritti umani riunito in sessione, copre il periodo tra il 15 gennaio ed il 15 maggio ed è stato redatto in base a 430 interviste condotte nella regione o, da Ginevra, per telefono e via Skype con vittime e testimoni dentro al Paese, ma anche grazie a immagini, materiale e informazioni materiale raccolti nella regione...
(ANSA)

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