lunedì 10 giugno 2013

Siria, Assad su Aleppo: decine di ribelli uccisi. Obama preoccupato: "Valutiamo ogni opzione"...

Secondo fonti di regime, nell'attacco alla città chiave e da un anno in mano agli oppositori molte vittime e centinaia di feriti o catturati. Il successo delle forze lealiste mette in allarme gli Usa che potrebbero prendere una decisione entro pochi giorni sulla fornitura o meno di armi all'esercito degli insorti...

BEIRUT - Dopo la conquista della città strategica di Qusayr, il presidente siriano Bashar al Assad ha deciso di attaccare Aleppo, la città chiave. Dove interi quartieri sono da un anno in mano agli oppositori. Le fonti del bilancio della conquista sono quelle rilasciate del regime: già "decine" di ribelli sono stati uccisi e "centinaia" feriti o catturati. La prima giornata dell'attacco è stata chiamata 'Tempesta del nord'.

VIDEO Battaglia intorno l'aeroporto


Il successo delle forze lealiste potrebbe cambiare gli equilibri sul terreno in favore di Assad, e gli Usa, che continuano a chiedergli di abbandonare il potere, sono in allerta e potrebbero prendere una decisione entro pochi giorni sulla fornitura o meno di armi ai ribelli. "La situazione sul terreno è peggiorata e per le riunioni sulla crisi siriana che si terranno questa settimana alla Casa Bianca sono state preparate numerose opzioni a disposizione del presidente Obama", ha detto una portavoce del Dipartimento di Stato. Il segretario di Stato John Kerry ha deciso di rinviare una missione in Medio Oriente per partecipare alle riunioni.

"Un ampio spettro di opzioni è stato messo a punto affinche il presidente possa discuterlo in una serie di incontri interni", ha spiegato la portavoce Jen Psaki. "Le condizioni sul terreno sono peggiorate", ha aggiunto riferendosi al coinvolgimento di Hezbollah e dell'Iran nel conflitto,  "e ciò è francamente preoccupante".

Solo a maggio sono state 3.113, di cui 347 ragazzi e bambini, le persone morte nel conflitto, secondo i conteggi del Centro per la documentazione delle violazioni in Siria (Vdc). E le violenze minacciano sempre più di coinvolgere il Libano, dove ieri un manifestante sciita oppositore dell'Hezbollah è rimasto ucciso da un colpo d'arma da fuoco davanti all'ambasciata iraniana a Beirut durante una protesta contro l'appoggio al regime siriano da parte dell'Iran e delle milizie sciite del Partito di Dio libanese. Il raduno era stato attaccato da bande di squadristi in camicia nera. Il presidente libanese Michel Suleiman ha chiesto all'Iran e a Hezbollah di cooperare per identificare i colpevoli.

Resta intanto il mistero su un'esplosione avvenuta oggi nella Valle della Bekaa contro uno o più veicoli che secondo i media libanesi trasportavano miliziani di Hezbollah diretti in Siria. Secondo l'agenzia Nna, è stato colpito in modo lieve un pulmino che ha però proseguito la marcia verso il territorio siriano. "Quasi cento terroristi e salafiti sono stati uccisi dall'inizio dell'operazione, mentre centinaia di altri sono stati feriti o arrestati", ha detto, parlando dell'attacco lanciato su Aleppo, un responsabile degli apparati di sicurezza siriani citato dai media governativi. "L'esercito ha ripreso il controllo della cittadina di Shwihneh, sull'autostrada tra Dael e Mansourah, a nord di Aleppo, uccidendo decine di combattenti del Fronte Al Nusra", ha sottolineato la fonte. "Le forze armate - ha aggiunto - hanno anche lanciato molti assalti contro roccaforti dei miliziani nelle località di Herietan, Minegh, Qabtan Al-Jabal, Babees, Kafrat Hamra e Atareb".

L'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) segnala invece intensi combattimenti per il controllo dell'aeroporto militare di Mengh, aggiungendo che i ribelli sarebbero riusciti a impadronirsi della torre di controllo. Israele ha intanto fatto sapere oggi di non avere obiezioni al possibile dispiegamento di caschi blu russi sulle Alture del Golan al confine con la Siria, dopo la proposta fatta la settimana scorsa dal presidente Vladimir Putin di sostituire il contingente austriaco prossimo al ritiro. 

Mentre l'ex ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha messo in guardia Assad dal compiere "errori di calcolo" decidendo di riaprire questo fronte di guerra. Il presidente siriano rischierebbe in quel caso di "perdere tutto quello che possiede", ha detto Lieberman. In Giordania, invece, migliaia di soldati di Paesi della regione e della Nato, compresa l'Italia, partecipano alle manovre 'Eager Lion' cominciate ieri sotto il comando Usa, mentre le truppe di Assad continuano la loro offensiva anche nel sud della Siria a ridosso del confine con il regno hashemita.

Il conflitto siriano non si placa. Un altro giovane combattente belga, Tarik Taketloune, è stato ucciso  mentre il fratello Elias, rientrato a inizio mese in Belgio, è stato arrestato. Entrambi erano legati al gruppo salafita Sharia4Belgium, e combattevano per il Fronte Al-Nusra, vicino ad Al Qaeda. E' quanto riporta la stampa belga, riferendo una testimonianza del padre dei due giovani.

Tarik, carrozziere di 20 anni che viveva a Vilvorde, alla periferia di Bruxelles, è la terza vittima belga. Il giovane, ha lasciato intendere il padre, partito 9 mesi fa sarebbe stato ucciso nel sonno con una pallottola alla testa da un altro combattente vicino ad Aleppo dopo aver manifestato l'intenzione di voler rientrare a casa. Il fratello maggiore, 23 anni, rientrato prima per vedere il figlio appena nato, è invece stato incarcerato dalle autorità belghe con l'accusa di aver partecipato ad attività terroristiche. Il gruppo di cui facevano parte i due fratelli potrebbe essere l'autore del video in circolazione su internet in cui si vedono combattenti che sgozzano un uomo e che parlano, oltre che in arabo, anche in fiammingo e francese....
(La Repubblica.it)

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