ROMA - Dopo tre settimane di combattimenti e un'offensiva supportata da combattenti Hezbollah, l'esercito siriano ha ripreso il controllo della città di Qusayr, nella Siria centrale, tra Homs e il confine libanese. Centinaia i morti, con i ribelli in ritirata da quellache era una loro roccaforte.
«Bombe sui civili». L'aviazione siriana bombarda oggi colonne di civili e ribelli in fuga da Qusayr conquistata dall'esercito e dagli Hezbollah libanesi. «Cadono bombe con un'impressionante frequenza di 40 ordigni al minuto a Buwayda, Ebel e Dbaa, dove cercano rifugio i civili e i ribelli», riferiscono i Comitati di coordinamento locale di Qusayr.
Intanto, dopo Parigi, anche Londra e il governo italiano fanno sapere di avere prove di uso del gas sarin, «molto probabilmente da parte del regime», ha precisato un portavoce del governo britannico. Ieri l'esecutivo francese aveva annunciato di avere le prove che «almeno una volta» Damasco aveva fatto ricorso al gas sarin.
«Sono ormai acquisite prove che fanno pensare ad un uso di armi chimiche da parte del regime siriano, ma in azioni molto circoscritte e delimitate e ciò non può costituire il fondamento per un intervento armato della Comunità Internazionale», ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, intervenendo alla trasmissione Radio Anch'io. In Siria, ha ricordato Mauro, «il coinvolgimento di potenze regionali come Iran, Arabia Saudita, Qatar, ci devono far riflettere e moltiplicare gli sforzi per garantire l'unica cosa possibile: una soluzione politica della crisi».
«Abbiamo ottenuto campioni fisiologici dalla Siria che sono stati analizzati» in Inghilterra, e «le sostanze ottenute in Siria hanno rivelato la presenza di gas sarin», ha dichiarato il portavoce. «Secondo le nostre stime, l'utilizzo di armi chimiche in Siria è molto probabilmente fatto dal regime» di Damasco.
«L'Esercito ha il controllo totale della regione di Qusayr, nella provincia di Homs, dopo aver ucciso un gran numero di terroristi e averne catturati altri», ha riportato oggi la tv di Stato siriana dopo settimane di combattimenti nell'areal'emittente. Un generale dell'esercito siriano fedele al presidente Bashar al Assad ha sottolineato stamani l'importanza della conquista della cittadina di Qusayr. Citato dalla tv iraniana in arabo, al Mayadin, basata a Beirut, il generale Yahya Sulayman ha detto che «chiunque controlla Qusayr, controlla il centro del Paese. E chi controlla il centro del Paese controlla tutta la Siria».
L'Iran si è «congratulato con la nazione siriana, il governo e l'esercito per il successo delle forze armate siriane» per la riconquista della «città strategica» di Qusayr, riferisce il sito dell'emittente Press Tv. Teheran ha anche «condannato alcune parti» che agevolano la fornitura di armi ai miliziani nel paese arabo per massacrare il popolo siriano e ha sottolineato che coloro che sono dietro al massacro in Siria «devono essere processati per crimini di guerra».
«I combattenti di Hezbollah stanno invadendo il territoriosiriano e se continueranno a farlo e le autorità libanesi non faranno nulla per fermarli, credo ci sentiremo autorizzati a combattere Hezbollah all'interno del territorio» libanese, ha intanto affermato il comandante militare dell'Esercito libero siriano (Esl), Selim Idriss, in dichiarazioni alla Bbc.
Nuovo appello del Papa per "l'amata Siria": avviare un dialogo fruttuoso con lo scopo di mettere fine alla guerra», «non possiamo tirarci indietro». Il Pontefice, ricevendo, prima dell'udienza generale, i partecipanti all'incontro di coordinamento tra gli organismi caritativi cattolici che operano nel contesto della crisi in Siria ha fatto nuovamente sentire la sua voce «di fronte al perdurare di violenze e sopraffazioni» per rinnovare «con forza il mio appello alla pace».
«Non possiamo tirarci indietro - ha ammonito Bergoglio - proprio nelle situazioni di maggior dolore. La vostra presenza alla riunione di coordinamento manifesta la volontà di continuare con fedeltà la preziosa opera di assistenza umanitaria, nella Siria e nei Paesi vicini che generosamente ospitano chi fugge dalla guerra». Bergoglio si rivolge alla Comunità Internazionale per chiedere che «accanto alla ricerca di una soluzione negoziale del conflitto» venga favorito «l'aiuto umanitario per i profughi e i rifugiati siriani, mirando in primo luogo al bene della persona e alla tutela della sua dignità»....
(Il Messaggero.it)

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