di Anna Clementi
Roma, 3 giugno 2013, Nena News - "Sono venuti, hanno rovistato tra i materassi, le coperte, hanno guardato tutto, hanno frugato persino tra i materiali che utilizzo per i miei lavori". Munira è un'insegnante di arte, non ha ancora trent'anni e fino a un anno fa viveva nella sua città natale, nel Nord della Siria. Dopo qualche mese a Damasco, ha deciso di fuggire in Giordania ed ora vive nella città di Irbid. "Mi sono portata dietro questa tela per dipingerla, ma onestamente mi sono bloccata...psicologicamente non mi sento serena. Sono venuta con questa tela da quattro mesi, e vorrei lavorarci su, ma non riesco a completarla".
La storia di Munira è la storia di migliaia di profughi siriani che sono stati costretti a lasciare il loro paese per fuggire alla sanguinosa guerra che infiamma in Siria da oltre due anni. Storie di donne, uomini, bambini, di feriti, orfani e vedove, travolti da un conflitto senza precedenti.
Storie che gli operatori umanitari Federico Dessì ed Emilie Luciani hanno sentito la necessità di raccontare, far conoscere e trasmettere al mondo intero. E' nato così Focus on Syria, un'iniziativa indipendente di cittadini e cittadine del mondo gravemente preoccupati per il disastro umano e solidali con il popolo siriano in tutte le sue componenti. L'obiettivo è di contribuire a mettere la questione siriana, e in particolare le sue conseguenze umane, al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica mondiale: incontrare i siriani in difficoltà, ascoltare le loro storie, documentare la loro situazione, pubblicare, diffondere, sensibilizzare e mobilizzare.
Nel progetto è stato coinvolto anche Francesco Fantini, fotografo padovano con 35 anni di esperienza nel foto-giornalismo, sempre legato al mondo della solidarietà. Da un'indagine approfondita sul campo in Libano e Giordania, tra campi profughi, accampamenti informali e terribili storie di morte e distruzione ne è nata una mostra fotografica intitolata "Rifugiati nel racconto: storie di profughi siriani in Giordania e Libano" che verrà inaugurata domani 4 giugno, al Centro culturale Candiani di Mestre - Venezia. La tappa veneziana costituisce solo l'inizio di un percorso espositivo in città italiane ed europee.
"Rifugiati nel racconto" vuole essere un luogo di incontro tra lo spettatore e le centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini rifugiati. Per risvegliare le coscienze. Per sensibilizzare sugli aspetti umani della crisi siriana. Per dare voce a chi non ne ha.
(Nena News)

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