lunedì 27 maggio 2013

Siria. L’embargo sulle armi divide l’Ue Bonino: no a veti incrociati, puntare a Ginevra...

A Bruxelles i ministri degli Esteri europei discutono sulle ipotesi di revisione del blocco alla vendita. Il capo della diplomazia britannica, Hague, propone di inviare un segnale forte a Bashar al Assad. Il collega svedese, Bildt, twitta l’opposizione di Stoccolma. La responsabile della Farnesina preoccupata per i contrasti tra oppositori al regime di Damasco. A Parigi vertice Lavrov-Kerry. Nel Paese la violenza imperversa. Un’autobomba fa 6 morti ad Al Kiswa. Giornalista uccisa a Qusayr..

BRUXELLES...La crisi siriana e, in particolare, le misure di embargo alla vendita di armi, sono al centro dell’incontro tra i ministri degli Esteri dell’Unione europea, con all’orizzonte il progetto di conferenza internazionale a Ginevra. Tema all’ordine del giorno anche dell’incontro, a Parigi, tra i responsabili della diplomazia di Russia e Stati Uniti, Lavrov e Kerry. Intanto, in Siria la violenza continua a farla da padrona. Sei persone, tra cui un bimbo e la madre, sono morte e 15 ferite nell'esplosione di un'autobomba ad Al Kiswa, nella provincia di Damasco. Una giornalista della televisione siriana Al Ikhbariya, Yara Abbas, è invece stata uccisa dal tiro di un cecchino nei pressi dell'aeroporto di Dabaa, vicino a Qusayr, secondo quanto rende noto l'emittente.
Diplomazia Ue divisaA Bruxelles il ministro degli Esteri britannico William Hague, è arrivato con la proposta di revocare l'embargo Ue sulla vendita di armi in Siria solo per i ribelli, in modo da inviare un chiaro segnale a Bashar al-Assad. "Dal nostro punto di vista è importante dimostrare che ci stiamo preparando a modificare l'embargo, in modo che al regime di Assad arrivi un chiaro segnale che deve negoziare seriamente", ha detto il capo della diplomazia Gb, ribadendo che la mossa fa parte delle misure che Londra ritiene utili per arrivare ad una soluzione politica del conflitto.
Di avviso radicalmente opposto il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt, che in un messaggio su Twitter lanciato prima dell’avvio dei lavori del Consiglio Ue, ha ribadito l’opposizione del governo di Stoccolma alla revisione dell'embargo sulle armi all'opposizione siriana. La ''priorità della discussione europea deve essere il sostegno alla soluzione politica del conflitto in Siria, nulla – ha sottolineato Bildt – è più importante''.
Il responsabile della Farnesina, Emma Bonino, alla suo arrivo a Bruxelles ha auspicato che i ministri degli Esteri dell'Unione europea evitino che "per i veti incrociati cada l'intera struttura dell'embargo" sulle armi imposto alla Siria. "Dobbiamo evitare che posizioni così divergenti da essere inconciliabili abbiano come risultato la caduta totale dell'intera struttura dell'embargo", ha avvertito il ministro italiano, secondo cui "in gioco non ci sono tanto le agende nazionali quanto un dato di responsabilità collettiva. Il punto reale a mio avviso non è tanto embargo sì o embargo no, quanto Ginevra sì Ginevra no", ha aggiunto, riferendosi alla conferenza nella città svizzera che si dovrebbe tenere a giugno per ricercare una soluzione diplomatica al conflitto siriano. Secondo Bonino, occorre "lavorare velocemente all'ipotesi" di un allentamento dell'embargo con la fornitura di armi all'opposizione, ma solo con precisi criteri e garanzie. A preoccupare di più la Bonino, rispetto alla crisi del Paese mediorientale, sono i contrasti emersi nei giorni scorsi alla riunione di Istanbul in seno all'opposizione al regime siriano: "Non è un dato che dia molta fiducia", ha spiegato il ministro degli Esteri aggiungendo: "Spero che adesso, essendosi dati un extra time, riescano a trovare una soluzione".
Il no degli oppositori di Assad a Usa e ArabiaLa Coalizione dell'opposizione siriana ha bocciato a Istanbul un progetto di forte allargamento ad altre componenti del fronte anti-Assad. Dopo 4 giorni di riunione segnati da profonde divisioni interne e senza essere in grado di prendere alcuna decisione, il raggruppamento dominato dai Fratelli Musulmani e dal Qatar ha accettato solo di portare da 62 a 70, invece di 90 come proposto, i componenti della sua direzione. Stati Uniti e Arabia Saudita in particolare premevano per un allargamento della Coalizione, soprattutto per i liberali dello storico oppositore Michel Kilo, che chiedeva 22 seggi, in vista della conferenza 'Ginevra 2'. Il governo del presidente Bashar al Assad, intanto, ha confermato ieri la sua adesione di principio all'iniziativa.
Il vertice parigino tra Lavrov e KerryA Parigi, in programma l’incontro tra il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato Usa, John Kerry, per discutere i preparativi della conferenza internazionale di pace sulla Siria. Le parti dovrebbero scambiarsi informazioni circa la preparazione del summit internazionale, già ribattezzato ‘Ginevra-2’ e di cui proprio Mosca e Washington sono i maggiori promotori. Lavrov e Kerry avevano annunciato la conferenza, al termine del faccia a faccia avuto in Russia, lo scorso 7 maggio. Molte organizzazioni internazionali come Nato, Onu e Unione europea, hanno espresso subito il loro sostegno all'iniziativa, che stenta a partire a causa della difficoltà di decidere chi siederà al tavolo dei colloqui. Secondo fonti diplomatiche, la conferenza sulla Siria potrebbe tenersi a metà giugno, ma sia Mosca che Washington hanno rifiutato di fissare date precise. Una conferenza di varie forze siriane d'opposizione, riunitasi a Madrid la scorsa settimana, non à riuscita a trovare una posizione comune sulla partecipazione alla conferenza internazionale, senza precondizioni, come richiesto da Mosca. Secondo i delegati, la soluzione alla crisi siriana può arrivare solo se il presidente Bashar al-Assad si farà prima da parte....
(Rai Gironaleradio)

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