lunedì 27 maggio 2013

AZZA COME CAPPUCCETTO ROSSO...

di Anwar Safi
Azza è morta ieri nel quartiere dei miei in Homs. Era andata con la zia neo laureata a trovare il nonno e la nonna. Erano tutti contenti che la bella nipote si trovava da loro. Le preparavano la cena. Una cena che nessuno ha mangiato perché il mortaio ha colpito tutti tranne la nonna che ora è lì a piangerli.
Devi sapere, tu che hai sparato il mortaio, lupo cattivo come sei, che Azza è pure come Cappuccetto, vivrà e tu morirai. Dovete sapere tutti voi che sparate i mortai sulla gente inerme di Homs, e non solo Homs, che ieri sono nati cinque bambini, tre dei quali sono bambine che sono state chiamate Azza. Sì, Azza. E che tante migliaia di Azza nasceranno ancora come Cappuccetto, mentre il vostro odio morirà perché a vincere saranno Azza e la nonna. Allora sì che sarà primavera, senza rancori e senza morti.
Cara Azza, tornerà a vivere la tua bella testolina, che invano i soccorritori hanno cercato ma non hanno trovato in mezzo alle fiamme e alle macerie. Tornerai a vivere insieme alla zia neo laureata con lode della quale tutti parlavano in città. E tu caro nonno, avrai mille donne che faranno nascere altrettante migliaia di angeli che non conosceranno l’odio e non porteranno rancore in Al Waer, in Homs e in tutta la Siria. Andranno tutti a pregare sulla tua tomba, portandoti i fiori bianchi dell’innocenza. Mentre tu, cara nonna, ti visiteranno tutti gli amici di Azza perché tu racconti loro, di nuovo, la favola di “Cappuccetto rosso”….

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