mercoledì 5 dicembre 2012

Consolidiamo opposizioni Siria, impegno Monti Hillary Clinton: Assad senza speranza


OMA - Il presidente siriano Bashar al Assad starebbe valutando l'ipotesi di chiedere asilo politico in America Latina per sé e la sua famiglia nel caso in cui fosse costretto a lasciare Damasco. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz che parla di "contatti" della diplomazia siriana con Cuba, Venezuela ed Ecuador.
ll regime di Assad, "senza speranza", potrebbe ricorrere all'uso di armi chimiche o perdere il controllo delle stesse. Lo ha detto il segretario di stato americano Hillary Clinton.La "caduta del regime di Assad é inevitabile, è solo questione di quanta gente dovrà ancora morire prima che succeda". E' con questa premessa che il segretario di stato, Hillary Clinton, ha auspicato che la processo di "transizione politica in Siria" cominci "il prima possibile" affermando di "sperare" che il regime di Assad "prenda la decisione di partecipare" alla riunione 'ministeriale' degli 'amici del popolo siriano' che si terrà il 12 dicembre a Marrakech.
TERZI, BAMBINI ASSIDERATI, ITALIA INVIA 1,5 MLN AIUTI L'emergenza umanitaria è "di grandissima urgenza, dobbiamo arrivare prima che si crei una grande catastrofe umanitaria". Lo ha detto il ministro degli esteri Giulio Terzi annunciando che l'Italia ha deciso di inviare aiuti immediati per 1,5 milioni di euro a favore dei profughi nei campi ai confini con la Siria in Libano, Turchia e Giordania dove "ci sono ormai 300mila rifugiati" e dove "i bambini stanno già morendo assiderati, come mi ha riferito il capo dell'opposizione siriana".
Siamo estremamente preoccupati per la crisi siriana e consideriamo del tutto inaccettabili le sofferenze inferte alle popolazioni civili. Siamo impegnati nel processo di consolidamento della opposizione siriana". Lo afferma Mario Monti al termine dell'incontro con il premier libanese Najib Mikati a Palazzo Chigi.
'Unicef ha condannato oggi l'uccisione ieri in una scuola in Siria di 29 studenti e un insegnante in un bombardamento a colpi di mortaio che i mezzi d'informazione governativi hanno attribuito a "terroristi". Una definizione normalmente usata dal regime per i ribelli armati. "Dall'inizio delle violenze in Siria - ha detto la direttrice regionale dell'Unicef, Maria Calivis, in un comunicato invito all'ANSA - le scuole sono state saccheggiate, devastate e bruciate. Questo è inaccettabile. Le scuole sono, e devono rimanere, zone di pace". "L'Unicef - ha aggiunto la responsabile - rinnova il suo appello a tutte le parti in conflitto perché rispettino i loro obblighi nell'osservanza della legge umanitaria internazionale e assicurino che tutti i bambini siano protetti in qualsiasi momento". Il bombardamento, secondo l'organizzazione Human Rights Watch, ha colpito una scuola nella provincia di Damasco nel campo profughi di Wafedin, che ospita rifugiati provenienti dalla regione delle Alture del Golan.
MONTI, NESSUNA RIDUZIONE CONTINGENTE UNIFIL IN LIBANO- "Non abbiamo parlato di estensioni della missione Unifil ma voglio ribadire che l'Italia non sta considerando ulteriori riduzioni numeriche del nostro contingente in Libano perché riteniamo che la forza Unifil sia più necessaria che mai, data la situazione nella regione". Lo afferma Mario Monti. "Ho ribadito il sostegno dell'Italia all'unità, stabilità, indipendenza, sovranità e integrità territoriale del Libano", afferma Monti rinnovando "la solidarietà e la condanna più ferma per il grave attentato del 19 ottobre scorso che ha provocato la morte del generale, un suo collaboratore e una passante". "E' nostro auspicio - aggiunge il premier italiano - che le forze politiche libanesi partecipino agli sforzi del presidente del Libano per mettere fine alla crisi politica in corso e agli scontri tra maggioranza ed opposizione. Il primo ministro ed io abbiamo discusso delle principali crisi regionali a cominciare dalla crisi siriana. Ho apprezzato la politica libanese e il senso di responsabilità della classe politica per salvaguardare il Paese dalle conseguenze di questa crisi". "Il Libano - spiega Monti - è un modello di convivenza dove a prevalere è sempre il dialogo politico, sociale ed interreligioso". Non ultimi tra i temi dell'incontro i "positivi rapporti economici commerciali bilaterali" tra Italia e Libano. "A questo scopo - aggiunge il premier italiano - abbiamo adottato una dichiarazione congiunta sulla cooperazione economica bilaterale che parte da una collaborazione attiva delle imprese dei due Paesi"

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