Le forze militari fedeli al regime hanno ripreso gran parte dell’aeroporto internazionale di Aleppo, occupato dai ribelli a febbraio scorso. Così Aleppo, la storica capitale economica della Siria, città splendida ma ormai martoriata, torna ad essere campo di battaglia. Per di più da tre giorni in città manca l'energia elettrica, come denuncia il vescovo caldeo Antoine Audo. “Ci sono stati combattimenti alla centrale elettrica di al-Harrarieh – ha denunciato il vescovo – ma il pericolo è ambientale: in quell'area sono dislocati materiali pericolosi”. La centrale, infatti, utilizza l'idrogeno per il raffreddamento dell'acqua e un bombardamento provocherebbe conseguenze catastrofiche per un raggio di almeno 20 chilometri. Intanto sul piano diplomatico dopo lo slittamento di dicembre Ginevra 2, la conferenza di pace sulla Siria, ieri Mosca ha risposto allo scetticismo degli americani sulla capacità del regime di rispettare l’accordo sulla distruzione di armi chimiche. Per Mosca sono “critiche del tutto infondate”.
del sito Radio Vaticana
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