lunedì 25 marzo 2013

Kerry e le armi alla Siria....


Chi fornisce armi ai ribelli siriani? E perché l'Iraq concede il proprio spazio aereo al passaggio degli aerei iraniani che appoggiano il regime di Assad? Le domande che il Segretario di Stato americano, John Kerry si sta fecendo in queste ore


Il Segretario di Stato americano John Kerry ha incontrato a Baghdad il Premier iracheno Nuri Al Maliki. Concedere lo spazio aereo all’Iran è un aiuto al regime siriano ha spiegato Kerry.
“Lo ho detto molto chiaramento al Primo ministro: il fatto che gli aerei iraniani sorvolino lo spazio aereo iracheno rappresenta un sostegno al regime del Presidente Bashar Al-Assad”.
Se il regime di Assad riceve armi dall’Iran, chi rifornisce i ribelli?
Proviamo a fare una analisi della situazione.
Le ultime notizie che arrivano dal fronte siriano riportano l’impiego di armi chimiche da parte di entrambi gli schieramenti. Un attacco missilisticoha causato la morte di 26 persone ad Aleppo martedì 19 marzo. L’Esercito Libero Siriano (ELS) ha accusato Assad, ma il regime siriano ha prontamente rilanciato le accuse al destinatario e ha chiesto una cosa inaspettata: un’indagine condotta sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Nella caotica guerra civile siriana sembra inverosimile che una delegazione dell’ONU possa agire indisturbata. Aldilà delle reali responsabilità che stanno dietro l’attacco, le reciproche accuse devono essere lette alla luce delle rispettive strategie: Assad vuole dimostrarsi trasparente verso l’ONU, perché vuole svelare la frammentazione dell’ELS e la presenza di unità militari islamiste e terroriste; allo stesso tempo, i ribelli vogliono che Assad venga accusato di utilizzare armi chimiche, così che venga isolato internazionalmente e la Nato possa trovare la giustificazione per intervenire come in Libia nel 2011.
Le armi chimiche sono considerate armi di distruzione di massa. Il loro impiego è un crimine di guerra e contro l’umanità. Dopo i primi casi di attacco chimico, le unità militari vengono equipaggiate con maschere anti-gas, il cui utilizzo è sufficiente a ridurre il danno del 90%. Ma le cose cambiano se si tratta di attacco terroristico contro civili, che non possono permettersi la dotazione dei soldati. Data l’accusa di Assad ai gruppi terroristi tra le fila dell’ELS, è necessario capire bene cosa sia l’Esercito Libero Siriano (ELS) e da dove riceva i finanziamenti.
( Il Journal )

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