lunedì 28 gennaio 2013

Siria:Oms;allarme sanitario,55%ospedali distrutto o ha danni....

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(ANSA) - MILANO, 28 GEN - Dopo 22 mesi di conflitto armato, in Siria e' allarme sanitario: il 55% degli ospedali pubblici e il 10% dei centri di salute pubblica e' danneggiato in modo grave o e' distrutto, gli ospedali rimasti sono sovraffollati, e scarseggiano i farmaci salvavita, soprattutto per le malattie croniche. Gli stabilimenti farmaceutici che producevano il 90% dei medicinali del Paese e i fornitori non stanno piu' lavorando, e scarseggiano i farmaci. A spiegarlo e' l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms). La distruzione e i danni a cliniche e ospedali hanno un impatto tragico sulla vita di tutti i giorni dei siriani. I pazienti con malattie croniche non possono fare visite regolari agli ospedali per ricevere le terapie, e l'accesso limitato alle strutture sanitarie, per ragioni di sicurezza o il loro spostamento in aree meno pericolose, rende molto difficile l'accesso alle terapie salva-vita. Nel governatorato di al-Raqqa, che ospita 500mila sfollati, il numero di pazienti diabetici e' passato da 10mila a 21mila, senza la possibilita' di avere scorte aggiuntive di farmaci. Nel centro al-Thanaa di emodialisi a Damasco, il numero di sessioni libere e' sceso da 3 a 2 per settimane, per la scarsita' di macchine e scorte. Joseph, un bambino di 6 anni cui e' stata diagnosticata la leucemia all'inizio del 2012, e' fuggito con la famiglia da Dara e ora vive vicino Damasco. Ma a causa della mancanza di farmaci anti-cancro, non puo' ricevere trattamenti continui. ''Non siamo in grado di assicurargli le sue medicine per i prossimi tre mesi'', spiega il padre. Ad Abdo, 5 anni, e' stato diagnosticato invece un neuroblastoma nel 2011, vicino il rene e l'aorta. Dei 4 cicli di chemioterapia necessari, finora ne ha ricevuti due.

Il ministero della Salute deve assicurare gratuitamente i farmaci, ma le sanzioni economiche e i danni agli ospedali rendono tutto difficile e le possibilita' per lui di ricevere i trattamenti necessari diminuiscono sempre di piu'. (ANSA).

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