giovedì 28 febbraio 2013

28 Febbraio....NEWS...


SIRIA... 28 febbraio... ore 14:00.... violenti scontri tra l’esercito e l’FSA interessano i quartieri di Jobar e Thulatheen nelle vicinanze del campo di Yarmuk.... ci sono feriti e morti da entrambe le parti.... DERA’A: la città di Hark è stata bombardata e non si hanno notizie della situazione dei feriti.... HOMS: un’auto bomba è scoppiata nella città ed esattamente vicino alla piscina di Tishreen.... DAMASCO: Ramalka... 3 persone della stessa famiglia sono morte in seguito al bombardamento di un gruppo di case... ALEPPO: 7 morti sono il risultato del bombardamento aereo della città di questa mattina... sono tutti civili... 5 bambini e 2 donne... ALEPPO: l’esercito ha bombardato la zona attorno all’aeroporto...

Syria... February 28 ... hours 14:00 .... violent clashes between the army and the FSA in Jobar districts and Thulatheen near the Yarmuk camp .... there are wounded and dead on both sides. ... DERA: the city of Hark was bombed and we have no information on the situation of the wounded .... HOMS: a car bomb explosed in the town and exactly next to the pool by Tishreen .... DAMASCUS: Ramalka ... 3 persons from the same family have died as a result of the bombing of a group of houses ... ALEPPO: 7 dead are the result of aerial bombardment of the city this morning ... they're all civilians ... 5 children and 2 women ... ALEPPO: the army has bombed the area around the airport ...

SIRIA.... 28 febbraio... ore 23:30.... DAMASCO.... violento bombardamento qesta sera nella città di Thayabieh.... 16 ordigni sono caduti a breve distanza.... DAMASCO: Deir Sulimain…. Forte bombardamento della città a partire dall’aerorto internazionale di Damasco.... DAMASCO: Salihieh.... campagna di arresti nella zona di Sharkasieh… DAMASCO: Yarmouk… diverse bombe sono cadute sulla una moschea nel campo Yarmouk...

Syria.... February 28 ... hours 23:30 .... DAMASCUS .... this evening violent bombing in the city of Thayabieh .... 16 bombs one by the other.... DAMASCUS: Deir Sulimain .... Heavy shelling of the city since the Damascus international airport. ... DAMASCUS: Salihieh .... arrest campaign in the area of Sharkasieh … DAMASCUS: Yarmouk … several bombs fell on a mosque in Yarmouk camp ...

Siria: chiude ambasciata a Roma, staff diplomatico torna in patria...

(Aki) - E' in via di chiusura l'ambasciata siriana a Roma. La rappresentanza diplomatica di piazza dell'Ara Coeli lascera' presto gli uffici. E' quanto apprende Aki-Adnkronos International. Secondo fonti siriane vicine all'ambasciata non e' ancora chiaro il giorno in cui chiuderanno definitivamente gli uffici, ma e' certo che il personale diplomatico rientrera' in Siria. Per altre fonti della comunita' siriana nella capitale l'ultimo giorno di apertura sara' domani.
Lo scorso maggio l'allora ambasciatore della Repubblica Araba Siriana a Roma, Khaddour Hasan, era stato convocato alla Farnesina e dichiarato ''persona non grata''. Dietro all'imminente chiusura della rappresentanza diplomatica, secondo quanto emerge, potrebbero esserci state pressioni. ''Non ci volete'', ha detto una fonte nel giorno in cui a Roma e' riunito il gruppo 'Amici della Siria'.
Stando a quanto si apprede, dopo la chiusura dell'ambasciata i siriani in Italia saranno costretti in caso di necessita' a recarsi nella rappresentanza diplomatica ''piu' vicina aperta in Europa''.....

Siria: attivisti,70 uccisi anche neonati....

(ANSA) - BEIRUT, 28 FEB - Oltre 70 persone tra cui neonati, bambini, adolescenti e anziani, sono stati giustiziati nelle ultime ore a sud di Aleppo dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad. Lo riferiscono attivisti dei Comitati di coordinamento locali che pubblicano su internet la lista delle generalita' delle vittime finora identificate. Il massacro e' avvenuto ieri sera a Malkiye, nei pressi di Safira, a sud di Aleppo. Malkiye e' un villaggio di poche centinaia di abitanti sunniti.....

Siria: Summit Roma, Stop bombe regime, crimine umanita'....


ROMA - La condanna di quei Paesi che forniscono armi al regime siriano è contenuta nel progetto di conclusioni del summit di Roma sulla Siria. Lo indicano all'Ansa fonti qualificate. Alla riunione partecipano nove ministri degli Esteri dei paesi 'amici della Siria' tra cui l'italiano Giulio Terzi e l'americano John Kerry.
A Villa Madama su invito di Terzi si sono susseguite due riunioni: la prima tra gli 11 ministri degli Esteri degli 'amici della Siria' con tra gli altri il britannico William Hague e il turco Ahmed Davitoglu; la seconda allargata alla coalizione degli oppositori siriani con la presenza di Moaz Al-Khatib. Una dichiarazione di terzi, Kerry e Al-Khatib è attesa al termine dei lavori tra le 12,30 e le 13.
Cessino subito le violenze, si liberino i prigionieri politici e Assad vada via. E' quanto chiedono i Paesi che hanno partecipato al summit di Roma sulla Siria secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri Giulio Terzi in conferenza stampa.
"Il regime deve porre un termine immediato ai bombardamenti indiscriminati contro le aree popolate perché si tratta di crimini contro l'umanità e non possono rimanere impuniti". E' quanto si legge in un comunicato della Farnesina al termine della riunione sulla Siria a Roma. "I ministri si impegnano in un maggiore supporto politico e materiale alla Coalizione, come l'unica e legittimata rappresentanza del popolo siriano, e a fornire una maggiore e concreta assistenza all'interno della Siria". "Il regime deve porre un termine immediato ai bombardamenti indiscriminati contro le aree popolate perché si tratta di crimini contro l'umanità e non possono rimanere impuniti".
Al termine della riunione degli amici della Siria, il segretario di stato Usa John Kerry, ha detto che gli Stati Uniti forniranno 60 milioni di dollari all'opposizione antiregime per operazioni giorno per giorno per raggiungere l'obiettivo di una transizione pacifica. "Con voce unita esprimiamo l'impegno di aiutare il popolo siriano per ottenere il suo obiettivo di vivere in una società libera e giusta. Il loro obiettivo è il nostro obiettivo, quello di avere in futuro migliore" che però "non avverrà finche Assad rimarrà al potere", ha aggiunto Kerry.
Il risultato delle elezioni italiane é complicato, ma gli Usa sperano che si troverà una soluzione perché "l'Italia è un grandissimo alleato degli Usa". Così l'ambasciatore americano a Roma, David Thorne, a margine dell'incontro tra John Kerry e Moaz al-Khatib. "Ho fiducia nell'Italia un grande alleato", ha aggiunto Thorne.
Anche il segretario di Stato Usa Kerry ha parlato delle elezioni italiane: "Sono personalmente molto fiducioso sulla capacità ed il desiderio dell'Italia" di trovare una soluzione dopo i risultati elettorali perché l'Italia è "una forte democrazia", ha detto. In una conferenza stampa dopo la ministeriale sulla Siria a Villa Madama, Kerry ha risposto ad una domanda sulla situazione politica italiana, ricordando che l'Italia è un esponente importante dell'Unione europea e dell'Eurozona. "Voglio congratularmi con il popolo italiano, è stata un'elezione molto interessante, è stata una vera sfida" dai risultati inattesi.
Qualunque sarà l'esito del dopo elezioni, "l'Italia rimarrà un partner di primo piano" e lo dimostra anche il suo atteggiamento costruttivo oggi sulla questione siriana nel bel mezzo di un cambio di governo. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry a Roma. Secondo Kerry "praticamente tutti hanno espresso la volontà di riforma e di cambiamento", in queste elezioni. Il segretario di Stato Usa si è detto "molto fiducioso" del fatto che l'Italia proseguirà sulla strada delle riforme.

U.S. will give Syrian rebels medical, food aid, not arms



Reuters - The United States will send non-lethal aid directly to Syrian rebels for the first time, Secretary of State John Kerry said on Thursday, disappointing opponents of President Bashar al-Assad who are demanding Western weapons.

More than 70,000 Syrians have been killed in a devastating conflict that began with peaceful anti-Assad protests nearly two years ago. Some 860,000 have fled abroad and several million are displaced within the country or need humanitarian assistance.

Kerry, speaking in Rome after a meeting of the mainly Western and Arab "Friends of Syria" group said his country would more than double its aid to the Syrian civilian opposition, giving it an extra $60 million to help provide security.

The United States would now "extend food and medical supplies to the opposition, including to the Syrian opposition's Supreme Military (Council)," Kerry said.

In their final statement, the Friends of Syria pledged more political and material support to the opposition Syrian National Coalition, a fractious group that has struggled to gain traction inside Syria, especially among disparate rebel forces.

Riad Seif, a coalition leader, said on the eve of the Rome talks that it would demand "qualitative military support", though another coalition official welcomed the shift in the U.S. stance.

"We move forward with a great deal of cautious optimism," said Yasser Tabbara. "We heard today a different kind of discourse," he said, adding the opposition need military and political support.

The modest U.S. policy shift may compound the frustration that had prompted the coalition to declare last week it would boycott the Rome talks. It changed its mind under U.S. pressure.

Many in the coalition say Western reluctance to arm rebels only plays into the hands of Islamist militants now widely seen as the most effective forces in the struggle to topple Assad.

However, a European diplomat held out the prospect of possible Western military support, saying the coalition and its Western and Arab backers would meet in Istanbul next week to discuss military and humanitarian support to the rebels.

MEALS READY TO EAT

Kerry's offer of medical aid and Meals Ready to Eat (MREs), the U.S. army's basic ration, fell far short of rebel demands for sophisticated anti-tank and anti-aircraft weapons to help tip the balance against Assad's mostly Russian-supplied forces.

It also stopped short of providing other forms of non-lethal assistance such as bullet-proof vests, armored personnel vehicles and military training to the insurgents.

The Rome talks were the latest evidence that the United States and its allies have no appetite for military intervention in Syria, after the withdrawal of U.S.-led troops from Iraq and the drawdown under way in Afghanistan.

The final communique called for an immediate halt to "unabated" arms supplies to Damascus by third countries, referring mostly to Assad's allies Russia and Iran.

It also said Syria must immediately stop indiscriminate bombardment of populated areas, which it described as crimes against humanity. NATO officials say Assad's military has fired ballistic missiles within Syria, which the government denies.

Human Rights Watch has reported that at least 171 civilians were killed in four Scud missile strikes last week.

The "Friends of Syria" pledged "more political and material support to the coalition as the sole legitimate representative of the Syrian people and to get more concrete assistance inside Syria", but gave no details on exactly what would be provided.

Kerry said earlier this week he would not leave the Syrian opposition "dangling in the wind" unsure of getting support.

But the White House continues to resist providing weaponry to the rebel forces, arguing there was no way to guarantee the arms might not fall into the hands of militants who might eventually use them against Western or Israeli targets.

"HUGE DEBATE"

U.S. officials have said that the U.S. Defense and State Departments, under former Secretary of Defense Leon Panetta and former Secretary of State Hillary Clinton, privately recommended that the White House arm the rebels but were overruled.

"It's a huge debate inside the administration between those that have to deal with Syria on an everyday basis, the State Department and DoD particularly, and the White House, which ... until now has vetoed any kind of outreach to the armed groups," said Andrew Tabler, senior fellow at the Washington Institute for Near East Policy, a think-tank in the U.S. capital.

The United States says it has already provided more than $50 million in non-lethal assistance such as communications gear and governance training to the civilian opposition.

A source in the Syrian coalition, however, said even the extra $60 million promised by Washington was a pittance compared to what he said was the $40 million a day in humanitarian aid needed for Syrian refugees and internally displaced persons.

The United States has provided some $365 million in humanitarian aid for Syrian refugees in countries such as Turkey, Jordan and Lebanon and for internally displaced people, channeling this money through non-governmental organizations.

More than 40,000 people a week are fleeing Syria and the total number of refugees will likely pass 1 million in less than a month, far sooner than the United Nations had forecast, a senior U.N. official told the Security Council on Wednesday.

U.N. High Commissioner for Refugees António Guterres said his agency had registered 936,000 Syrians across the Middle East and North Africa, nearly 30 times as many as in April last year.

"We expected to have 1.1 million Syrian refugees by June. If things continue to accelerate like this, it will take less than a month to reach that number," he told the 15-member council.

(Writing by Alistair Lyon; Editing by Jon Boyle)

mercoledì 27 febbraio 2013

27 Febbraio...NEWS...


SIRIA... 27 febbraio... ore 12:00... AL-SAWEIDA: 46 persone sono state sequestrate nell’area di Al-Qasr e Asfar... 12 sono donne... questa azione arriva come risposta al rapimento ieri di 13 civili alla frontiera di Al-Sweida.... DAMASCO: Alzohor.... presenza di molti soldati dell’esercito nella zona di Alborj street.... HOMS: Talbiseh... bombardamento con tutti i tipi di armi nella città... ALEPPO: Alsfeara.... nuovo bombardamento della città.... ALEPPO: bombardamento della città di Tal Abor con gli aerei da guerra... sono state utilizzate bombe a vuoto.... IDLIB: nuovo bombardamento oggi degli aerei sul villaggio di Saraqeb... nello stesso governorato ieri un ospedale di fortuna ha subito forti danni a causa dell’onda d’urto causato da un ordigno esploso in prossimità della struttura... ALEPPO: tre bombardamenti aerei si sono ripetuti sul villaggio di Maskaneh... HOMS: la popolazione di Al Rastan continua a soffrire a causa dei violenti scontri che interessano la zona... ancora bombardamenti e scontri a fuoco continuano ad impedire i rifornimenti ai civili...

Syria... February 27 ... 12:00... AL-SAWEIDA: 46 people have been kidnapped in the area of Al-Qasr and Royal ... 12 are women ... This action comes as a response to the kidnapping yesterday of 13 civilians in the border of Al-Sweida... DAMASCUS: Alzohor .... There are many army soldiers in the area of Alborj street .... HOMS: Talbiseh ... bombarded with all kinds of weapons in the city ... ALEPPO: Alsfeara .... new bombardment of the city .... ALEPPO: bombardment of the city of Tal- Abor with warplanes ... were utilized vacuum bombs .... IDLIB: a new aircraft bombardment today on the village of Saraqeb ... in the same governorate yesterday a makeshift hospital suffered severe damage due to the shock wave caused by a bomb exploded near by... ALEPPO: three airstrikes were repeated on the village of Maskaneh ... HOMS: the Al Rastan population continues to suffer because of violent clashes involving the area ... still bombings and firefights continue to prevent supplies to civilians ...

SIRIA… 27 febbraio…. ore 23:00…. DAMASCO: ripreso il bombardamento sulla zona di Hajar Aswad.... DAMASCO: Zamalka... scontri a fuoco tra l’esercito regolare e l’FSA nella zona meridionale... ALEPPO: Sfeereh... 72 persone sono state giustiziate... erano del villaggio di Malkieh.... 49 sono state identificate... le altre sono ancora sconosciute... i loro corpi sono stati bruciati.... QUNEITRA: campagna di arresti nell’area di Al- Qahtaneya.... DAMASCO: Nashabieh.... 3 morti tra i quali anche un bambino sono il risultato del bombardamento della città.... RAQQA: alcuni scud sono stati lanciati negli ultimi due gironi verso la zona di Raqqa... uno è caduto nel lago Baath e oggi a Tabaka...si esprime preoccupazione per i bombardamenti in questa regione... si ritiene che gli obiettivi scelti per il lancio degli scud non sia accurato e molto spesso ci sono errori... preoccupazione viene espressa per la diga sull’Eufrate che se venisse colpita potrebbe creare un altro disastro....

Syria... 27 February .... hours 23:00 .... DAMASCUS: resumed the bombardment on the area of Hajar Aswad .... DAMASCUS: Zamalka ... firefights between the regular army and the FSA in the South ... ALEPPO: Sfeereh ... 72 people were executed ... they were in village of Malkieh .... 49 were identified ... the others are yet unknown ... their bodies were burned. ... QUNEITRA: campaign of arrests in the area of Al-Qahtaneya .... DAMASCUS: Nashabieh .... 3 dead, including a child are the result of bombardment of the city .... RAQQA: some scud were launched in the last two rounds towards the area of Raqqa ... one fell into Lake Baath and today in Tabaka ... expressed concern about the bombing in this region ... it is believed that the targets chosen for the launch of scud may not be accurate and very often there are errors ... concern is expressed for the dam on the Euphrates that if hit could create another disaster.

Aleppo...Nayef racconta la morte dei suoi parenti....

Un popolo in fuga... la guerra continua


23 mesi sono passati dall’inizio della guerra in Siria. Un copione già visto negli atri paesi arabi. Una semplice manifestazione, l’intervento violento delle forze dell’ordine e viene creato il simbolo di una protesta di massa che in breve sfocia in una vera e propria guerra civile. La Siria non è la Libia, occupa una posizione strategica molto complessa, in un contesto geopolitico molto delicato. Assad funziona da bilancere tra mecccanismi culturali interni che escono dai confini del suo paese ed influenzao i rapporti con Trchia, Libano, Israele, Palestina, Giordania, Iraq e molti altri piu’ lontani. La Sira spaventa, impegnarsi in questo conflitto metterebbe a repentaglio difficili equilibri e per questo non siamo ancora pronti. Quello che piu’ soncerta in questo conflitto è senz’altro la mancanza di informazioni e la condizione dei civili. Si ha la netta sensazione che il popolo siriano inteso come popolazione sia utilizzato come pedine. 2.500.000 sono le persone che si sono spostate all’interno del paese a causa dei bombardamenti e degli scontri, 714.000 quelli che sono riusciti ad abbandonare il paese. Guardare la Siria dal lato umanitario dà una visione molto chiara dei meccanismi del conflitto. Ogni singola immagine che arriva urla al mondo realtà terribili e cambiamenti che stanno avvenendo ma dei quali non si parla o si parla troppo poco. Non è piu’ la guerra di bombardamenti, feriti e distruzione ma la guerra della gente.
Salwa è un’insegnate di Homs, professoressa di inglese. Oggi vive negli Emirati Arabi, è stata diverse volte minacciata di morte per il suo appoggio ai rivoluzionari e per essere entrata in contatto con gli organi di stampa stranieri. Spesso parlo con lei la sera e mi racconta le storie della sua famiglia, dei suoi cugini feriti, dei lutti. La gente cammina per la città con lo sguardo perso nel vuoto. Tutti hanno perso qualcuno, tutti cercano qualche cosa. Trascinano sacchetti e frugano tra le macerie sperando di ritrovare qualche frammento della loro vita passata, qualche ricordo, qualche briciola sepellita sotto le macerie delle loro case. Vivere è difficile se non impossibile. Nei quartieri assediati manca tutto e ci si affida ad un contrabbando che sfida i check point per raggiungere le zone isolate. Sepsso si rischia la vita. L’assedio dei quartieri a macchia di leopardo all’interno delle stessa città è la strategia politica che viene pronciâlmente utilizzata. Chiudere e ridurre alla fame le aree nelle quali si concentrano le forze dell’opposizione. Bombardamenti aerei, cecchini... nulla è stato risparmiato.
L’arrivo dell’inverno ha aggravato le cose. Sono spariti i colori e il grigio della desolazione ha ricoperto ogni cosa. Ci sono grossi contrasti tra zone diverse della stessa città. Quartieri tranquilli che sembrano oasi e zone distrutte, dove la guerra non ha risparmiato nulla. Fame, freddo, mancanza di medicinali, ospedali distrutti, scuole bombardate, quartieri residenziali ridotti a cumuli di macerie. Le città si svuotano, restano poche famiglie che vivono in condizioni molto difficili.
Non tutti partono, ci sono civili che restano sotto le bombe. Preferiscono morire a casa loro che affrontare la vita di rifugiati. Gli abitanti di Homs raccontano come non è sicuro vivere nei loro appartamenti e scendono nei garage o nelle cantine dove con un materasso e una stuoia sperano di sfuggire alle incursioni armati o alle bombe. Scendere nei piani bassi dà una possibilità in piu’ di salvarsi.
In molti quartieri manca l’acqua, la luce, le bombole del gas sono semplici ricordi di un benessere sparito, cancellato. I bambini non vedono frutta, verdura e carne da mesi. Si vive con molto poco, il pane è diventato un po’ il simbolo di questa guerra, spesso abbinato a scene di morte. Le associazioni umantiarie internazionali non entrano nel paese, gestiscono i campi nei paesi confinanti. Grandi campi con migliaia di rifugiati, Zaatari in Giordania, 15 campi in Turchia, Dominiz in Iraq, campi di fortuna in Libano e ancora rifugiati nelle scuole, nelle chiese, nelle moschee, nelle grotte, nei semi interrati.... Tutto il sistema siriano si è bloccato sopraffatto dalle regoole della guerra.
Non tutti i rifugiati riescono ad abbandonare il paese. Per tutti coloro che fuggono verso nord la prima tappa sono i campi di transito al confine con la Turchia. Iniziamo a conoscere i nomi delle frontiere, come quella di Bab Al Salam dove vivono a migliaia. C’è un paesino nella regione di Idlib che si chiama Atma. Era una piantagione di olivi sotto i quali nella stagione estiva avevano trovato rifugio alcuni civili. Oggi sono 14.000 e vivono in condizioni di enorme disagio. E’ un campo anomalo, una specie di comunità, nessun recinto solo tende che si aggiungono ad altre tende, cambia solo il loro colore, quelle piu’ bianche sono degli ultimi arrrivati. Ad Atma vivono 3800 bambini, non c’è acqua corrente, non c’è elettricità, non c’è un ospedale, c’è tanto freddo e tanto fango. Il campo è gestito da una piccola associazione che con grossi sacrifici riesce a fornire un pasto al giorno al meno per i bambini, di solito un po’ di riso o solo patate lesse.
Su questo campo ci siamo attivati insieme alla Onlus Auxilia e Sabastiano Nino Fezza cinereporter della RAI proprio pensando ai bambini. Il progetto ha tre punti fondamentali, portare abbigliamento e scarpe, sostenere la piccola scuola per permettere di continuare gli studi e supportare il piccolo ospedale del villaggio vicino con medicinali e strutture. Il convoglio partirà da Trieste e ha lo scopo di far conoscere la situazione dei civili che vivono in un paese in guerra e che troppo spesso vengono considerati “effeti collaterali”.

Le bandiere nere...


Durante questi 23 mesi di guerra in Siria abbiamo visto sventolare molte bandierie, alcune avevano numeri di stelle diverse, altre erano bandiere a righe colorate oggi diventano sempre piu' frequenti le bandiere nere. Negli ultimi giorni appaiono sempre piu' spesso fotografie di gruppi militari che combattono contro l'esercito. Non solo gli uomini combattono ma anche le donne. La guerra ha cambiato ancora una volta aspetto e forse intrapreso quello piu' pericoloso.

Aleppo: Cosi' si muore sotto le macerie

Cosi' si muore sotto le macerie... questa e' Aleppo... ma si muore a Damasco... Homs... si muore in tutta la Siria....




Siria: Usa pronti a fornire 'armi non letali' ai ribelli...

(Aki/Washington Post) - Gli Stati Uniti starebbero rivedendo il loro appoggio ai ribelli in Siria, fornendo loro equipaggiamenti 'non letali', come giubbotti antiproiettile, mezzi blindati, oltre all'addestramento militare. Lo hanno riferito fonti americane ed europee, secondo le quali gli Usa potrebbero inviare, inoltre, aiuti umanitari direttamente alla coalizione nazionale siriana, che gran parte della comunita' internazionale ha riconosciuto come unico e legittimo rappresentante del popolo siriano.
L'Amministrazione Usa, in circa due anni di conflitto, non ha fornito direttamente aiuti militari ai ribelli in Siria e rimane contraria ad equipaggiarli con armi. Ma elementi della nuova strategia, che ancora devono essere definiti, sono discussi dal segretario di Stato Usa, John Kerry, negli incontri di questi giorni con gli alleati in Europa. Kerry, che domani partecipera' al summit 'Amici della Siria', a cui prendera' parte anche il leader dell'opposizione Moaz al-Khatib, lunedi' a Londra aveva dichiarato che non sarebbe venuto a Roma "semplicemente per parlare, ma per decidere sui prossimi passi".
Secondo alcune fonti, domani i Paesi 'Amici della Siria' potrebbero ribadire il loro sostegno ai ribelli, nell'ambito dell'accordo tra i ministri degli Esteri dell'Ue, raggiunto il 18 febbraio, sull'allentamento dell'embargo sulle armi alla Siria, in base al quale i i Paesi membri sono autorizzati a "fornire un sostegno non letale e assistenza tecnica per la protezione dei civili".....

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Siria: Israele, colpo mortaio sul Golan...

TEL AVIV, 27 FEB - Un colpo di mortaio sparato dal territorio siriano e' esploso stamane nella alture occupate del Golan, nei pressi dell'insediamento ebraico di Alloney ha-Bashan, senza provocare vittime. L'episodio e' stato riferito dalla radio militare secondo cui la sensazione in Israele e' che si tratti di uno sparo di carattere ''accidentale'', mentre sull'altro versante del confine avvengono scontri quotidiani fra reparti dell'esercito e formazioni ribelli. (ANSA)....

martedì 26 febbraio 2013

26 Febbraio....NEWS...

SIRIA…. 26 febbraio… ore 23:30… DAMASCO : scontri a fuoco all’ingresso del campo Yarmouk… DAMASCO: lanciato un altro missile scud dalla Brigata 155 di Qutaifa verso il nord del paese... DAMASCO: Harasta... sono cadute diverse bombe in diverse zone della città.... DAMASCO: Aqroba... pesante bombardamento con fuoco di mortaio sulla città.... ALEPPO: una violenta esplosione ha scosso la parte orientale e i villaggi vicini.... ALEPPO: Zakaria è rimasto ucciso colpito da un cecchino... aveva 16 anni.... DAMASCO: Jobar... tre fratelli.... Rama 12 anni.... Omar 9 anni... Israa 5 anni.... sono morti in seguito ad un bomardamento che ha colpito la loro casa....

Syria.... 26 February ... 23:30 hours ... DAMASCUS: firefights at the entrance of Yarmouk camp ... DAMASCUS: launched another scud missile by 155 Brigade of Qutaifa to the North of the country.... DAMASCUS: Harasta ... several bombs have fallen in different areas of the city .... DAMASCUS: Aqroba ... heavy shelling with mortar fire over the city .... ALEPPO: a violent explosion shook the eastern part and the neighboring villages. ... ALEPPO: Zakaria was killed by a sniper ... he was 16 years old .... DAMASCUS: Jobar ... three brothers .... Rama 12 years .... Omar 9 years ... Israa 5 years .... have died as a result of a bomardament that struck their home ....

Siria: NY Times, sauditi comprano armi croate per i ribelli...

(Aki) - L'Arabia Saudita ha acquistato un grosso carico di armi dalla Croazia e lo ha consegnato ai ribelli siriani, nel tentativo di rompere lo stallo nella lotta contro il regime di Bashar al-Assad. Lo scrive il New York Times, che cita fonti ufficiali europee e americane. Le armi, che hanno cominciato a essere consegnate ai ribelli lo scorso dicembre attraverso la Giordania, sono state destinate soprattutto ai gruppi laici e nazionalisti, nel tentativo di arginare i movimenti jihadisti, che allarmano sempre di piu' la regione e l'Occidente.
Non e' chiaro se gli Stati Uniti abbiano svolto un ruolo in questa operazione. Le fonti europee e americane del NYT, comprese alcune dell'agenzia di intelligence Usa (Cia), hanno preferito non fare luce su questo punto. Le stesse fonti, comunque, non ritengono che la consegna di armi ai ribelli possa garantire il loro successo, visto che le forniture iraniane al regime sono di gran lunga maggiori.
La presenza di armi arrivate dalla Croazia e' testimoniata da alcuni video pubblicati su YouTube, dove appaiono armi yugoslave - cannoni SR, fucili d'assalto, lanciagranate, mitragliatrici, mortai e lanciarazzi - finora mai viste in Siria. Si tratterebbe in particolare di avanzi della guerra nei Balcani degli anni Novanta. I video si riferiscono a battaglie a Daraa, nei pressi della Giordania, ma anche a Hama, Idlib e Aleppo. ...

Morire per informare...

Ogni giorno fotografi prfessionisti... cinereporter... gente comune... rischano la vita per inviare filmati e foto... affinche' il mondo sappia cosa sta succedendo...

Siria: scontri a grande moschea Aleppo....



(ANSA) - BEIRUT, 26 FEB - Intensi scontri armati sono in corso nella citta' vecchia di Aleppo tra forze lealiste e ribelli. Lo riferiscono i Comitati locali di coordinamento degli attivisti che confermano quanto riportato dalla tv di Stato siriana. Per l'emittente "terroristi hanno aperto il fuoco in direzione della Grande Moschea degli Omayyadi", già teatro di battaglia nei mesi scorsi. Gli attivisti parlano di scontri poco lontano dall'antica moschea, attorno al palazzo di Giustizia.

Siria, Kerry chiama opposizione, esorta a partecipare a colloqui Roma...


LONDRA (Reuters) - John Kerry, a Londra per il suo primo viaggio da segretario di Stato Usa, ha telefonato a Moaz Alkhatib, capo della Coalizione nazionale siriana, per invitario a partecipare al meeting sulla Siria a Roma in programma questa settimana.
Lo riferisce un funzionario Usa.
"Il segretario ha appena finito una telefonata con il presidente Alkhatib...per incoraggiarlo a venire a Roma", ha detto un funzionario Usa in viaggio con Kerry, chiedendo di restare anonimo....

Siria:missili regime su Aleppo,141 morti...

(ANSA) - ROMA, 26 FEB - L'esercito siriano ha intensificato gli attacchi con missili balistici nelle aree controllate dai ribelli. La settimana scorsa tre missili sono stati lanciati sulla citta' di Aleppo e uno nella vicina Tel Rifat, causando morte e distruzione. Negli attacchi, riferisce l'organizzazione per i Diritti Umani, Human Rights Watch, sono morte almeno 141 persone, tra cui 71 bambini. Ma il numero totale delle vittime è probabilmente superiore, secondo l'organizzazione.....

ATMA: si sopravvive senza aiuti...

Qualche mese fa veniva girato questo reportage ad Atma. Era l'inizo dell'inverno e si chiedeva alle UN di intervenire con un aiuto umanitario all'interno della Siria per aiutare i rifugiati che vivevano nel campo di Atma. Siamo quasi in primavera e le promesse non sono state mantenute... anche la frontiera che non sapevano fosse chiusa resta difficile da passare.... I civili in Siria esistono... di loro ci ricordiamo solo quando leggiamo l'elenco dei morti la sera....

lunedì 25 febbraio 2013

25 Febbraio....NEWS...


SIRIA... 25 febbraio... ore 15:00... DAMASCO: Mouadamieh.... morti e feriti si registrano in seguito al bombardamento aereo della città.... DAMASCO: Qaboun... scontri a fuoco in città... un uomo è morto insieme a sua figlia Enas.... DAMASCO: Zamalka... bombardamento della città... i missili partono della zona di Jobar.... DAMASCO: controlli dell’esercito nella zona di Qazaz... DARAA: un bambino è morto in seguito alle ferite riportate da un ordigno caduto nella città... si chiamava Alaa... HOMS: Rastan... morti e feriti si registrano nella città in seguito al violento bombardamento di questa mattina.... IDLIB: Jisr Shoughour... Batoul e Rama due neonate sono morte oggi nel villaggio di Kharbat Jouz... sono rimaste vittime di un ordigno caduto nel villaggio....

Syria... 25 February ... 15:00... DAMASCUS: Mouadamieh. deaths and injuries occur as a result of the aerial bombardment of the city .... DAMASCUS: Qaboun ... firefights in the city ... a man died along with her daughter Enas .... DAMASCUS: Zamalka ... bombardament of the city ... the missiles leave Jobar area .... DAMASCUS: Army controls around Qazaz ... DARAA: a child has died as a result of injuries from a bomb dropped in the city ... was named Alaa ... HOMS: Rastan ... deaths and injuries occur in the city following the violent bombardment this morning .... IDLIB: Jisr Shoughour ... Batoul and Rama two toddlers were killed today in the village of Kharbat Jouz ... were victims of a bomb dropped in the village ....

SIRIA…. 25 febbraio… ore 23:30…. DAMASCO : una forte esplosione ha scosso il quartiere di Al-Qaboun alla fine della superstrada A’dawi.... si tratta di un’autobomba che aveva come obiettivo il check point... le prime notizie parlano di violenti scontri a fuoco subito dopo l’esplosione... 5 militari sono rimasti uccisi e ci sono notizie di molti feriti..... DAMASCO: molti morti e feriti sono il risultato degli scontri nella zona di Alotaybah.... DAMASCO: un nuovo missile scud è stato lanciato verso il nord della Syria.... DAMASCO: spostamenti di truppe si registrano nella capitale con numerose strade bloccate.... DAMASCO: Kafr Batna.... pesanti scontri a fuoco hanno interessato la zona residenziale.... RAQQA: caduto uno scud nella zona di Maadan.... il numero provvisorio dei morti è di 11 e decine sono i feriti... molti in condizioni critiche....

Syria.... 25 February ... 23:30 .... DAMASCUS: a strong blast rocked the neighborhood of Al-Qaboun at the end of the freeway to A’dawi .... it is a car bomb that had as its goal the check point ... the first news talk about violent firefights right after the explosion ... 5 soldiers has been killed and there are reports of many casualties..... DAMASCUS: many deaths and injuries are the result of clashes in the area of Alotaybah .... DAMASCUS: a new scud missile was launched toward northern Syria. ... DAMASCUS: troop movements are recorded in the capital with many roads blocked....DAMASCUS: Kafr Batna .... heavy firefights have affected the residential area .... RAQQA: fallen one scud in Maadan area .... the provisional number of deaths is 11 and dozens are wounded ... a lot are in critical

La TV Siriana nel souk di Aleppo

La TV Siriana entra nella parte vecchia di Aleppo. Visita il souk e le zone che hanno visto in questi ultimi giorni violenti combattimenti. Le immagini sono ancora un'arma molto potente nelle mani delle due parti in lotta. La guerra non si combatte piu' solo con le armi ma con informazione e disinformazione per creare vinti e vincitori... quello che si dimentica da entrambe le parti è ancora ila popolazione civile e un patrimonio storico costruito in cnetinaia di anno distrutto dalla follia umana....

http://youtu.be/J-UXNrJajSk

Rape is now defining Syria’s conflict...


When Syrian soldiers burst into a home and found no trace of the young men they had come to recruit by force, they raped their sister instead. Helpless, her father watched in horror as his daughter was defiled in his own living room, he later told a United Nations relief worker in Jordan.Another Syrian man, blinded by fear and the shame of risking his family’s honor, shot his own daughter to prevent approaching Syrian soldiers from gang raping her. One Syrian father opted for the unbearable, heart wrenching choice of giving up his youngest girl to armed troops lusting after her at a military checkpoint. They had threatened to mow down all family members in the car with him under a hail of bullets unless he complied with their commander’s request.
“Sophie’s Choice,” the World War II story of a Polish mother bullied by a German Nazi soldier to choose between who, her daughter or son, would be carted off to the death camp at Auschwitz, pales in comparison. The 1979 novel by American writer William Styron was adapted into a film. What is happening now in Syria is ghastly and unthinkable. And it is real.
Syria’s embattled regime once boasted that it championed causes of Arab honor, dignity and valor. They were its claim to Arab leadership and the twisted rationale for heavy-handed actions. How that bogus image has foundered.
Sexual violence against women and, in some cases, young boys, documented and aggregated in reports by Human Rights Watch , the International Rescue Committee and the New York-based Media Center initiative known as Women under Siege, have shattered all pretenses, shredding all fake veneers of social propriety in war-lacerated Syria. Assumptions about Arab family cohesion and paternal protection shielding women folk against predators and rape have been turned inside out.
Though humanitarian organizations tracking the rise of rape in Syria largely accuse the Syrian Army, and the proxy militia of the regime, the Shabbiha, for perpetrating these acts, they do not exclude certain elements of the predominantly Islamist rebels.
As outgoing U.S. Secretary of State Hilary Clinton once aptly said, women do not start conflicts, but they often end up as victims. Syria is inching toward replacing the Congo as the world’s rape capital. The U.S.-based IRC designated rape as a primary factor in the exodus of women and children refugees to neighboring Lebanon and Jordan.
“Many women and girls relayed accounts of being attacked in public or in their homes, primarily by armed men. These rapes, sometimes by multiple perpetrators, often occur in front of family members,” the IRC said. The findings, based on 240 interviews, indicate that rape has become a “significant and disturbing” feature of Syria’s war.
Women and girls told of being kidnapped, raped and tortured. At military checkpoints, they have become targets of opportunity. Later, some victims are killed or married off.
Melissa Fleming, the Geneva-based spokeswoman for the United Nations High Commission for Refugees, said, “The taboo is so great that what we are hearing is a fraction of what is going on. What we are trying to do with groups such as Save the Children, the IRC and UNICEF is create spaces so that these women can come forward.”
Centers for counseling and care for sexual and gender-based violence are being upgraded in Jordan and Lebanon. “We are stepping up our ability to respond. If we have any reason to believe that a woman is vulnerable, she will be pushed to the front of the line and registered, so she can receive medical care and counseling,” she explained.
Humanitarian groups are reluctant to give finite figures. However, maps and diagrams drawn up by Women under Siege, based on accounts gleaned from Twitter, Facebook and YouTube, show surges in the frequency of reported rapes in specific locales in Syria.
After unveiling a Preventing Sexual Violence Initiative, British Foreign Secretary William Hague announced that the United Kingdom was sending specialists to investigate and deal with rape and sexual violence in Syria. Seventy doctors, forensic specialists, psychologists and lawyers were brought together by the Foreign Office so that they could be dispatched to conflict zones. They are expected to train local health professionals and to gather evidence which may serve as documentation in future prosecutions.
Incidents of sexual assault against female activists in Tahrir Square triggered demonstrations in Cairo and Beirut after one young woman was stabbed in her most intimate parts with a sharp blade. Arab governments remain comatose and hypocritical with their heads buried in the sand.
The intensity of war is not only known to unleash depraved instincts for mindless rape, but it also sets off a spike in cases of domestic violence.
Oil-rich countries such as Saudi Arabia and Qatar, rushing to provide military assistance to hasten the collapse of the reign of President Bashar Assad should act now, as Arab “sisters” languish in Syrian gulags of torture or fall victim to marauding soldiers. The United States and the European Union stepped up as top donors so far with Washington giving $210 million and the EU giving $477 million. Arab Gulf states have lagged behind with only $155 million for Syrian refugees. The IRC urged donors to recognize sexual violence as an alarming feature of the Syrian conflict and to boost aid to offset quality service shortages in host countries such as Lebanon, Jordan and Turkey.
The reported release of a celebrity Saudi preacher Fayhan al-Ghamdi, after he agreed to play blood money for raping, torturing and killing his 5-year-old daughter Lama, does not bode well. In contrast, one rape in India mobilized press, university students, civic groups, lawmakers and professionals to break through the wall of national consciousness.
Nora Boustany is an independent writer and former Washington Post correspondent and columnist who teaches journalism at the American University of Beirut. She wrote this commentary for THE DAILY STAR.


UN envoy calls on all parties in Syria conflict to cease acts of sexual violence


15 February 2013 – A senior United Nations official today called on all parties in the conflict in Syria to immediately cease all forms of sexual violence, as well as release abducted women and children.
“The people of Syria continue to suffer greatly. Civilians already caught in a vicious cycle of violence are also the target of sexual violence by all parties to the conflict,” the Special Representative of the Secretary-General on Sexual Violence in Conflict, Zainab Hawa Bangura, said in a statement.
She said that allegations of abduction and rape of women and girls in Syria by armed groups have been received. In a case yesterday, an armed group in north-west Syria allegedly hijacked a bus and abducted at least 40 civilians, mostly women and children.
“I am deeply concerned about the well-being of these women and children and would like to remind the armed group responsible for this abduction that acts of sexual violence will not be tolerated,” stated Ms. Bangura.
“The armed group must release these women and children without further delay, and must issue clear orders against sexual violence through its respective chain of command, and hold perpetrators of sexual violence to account.”
She called on all parties to the conflict to immediately cease all forms of violence, including sexual violence, and allow access to necessary medical and psychological treatment for survivors in Syria as well as in neighbouring countries.
She also reminded the Syrian authorities of their primary responsibility to prevent any acts of sexual violence against women, children and men, and to ensure accountability for such crimes.
UN officials have warned that the continued indiscriminate violence in Syria is worsening the human rights and humanitarian situations faced by civilians.
Earlier this week, Secretary-General Ban Ki-moon told a think tank in New York that “sexual violence is widespread” in the nearly two-year-old conflict between President Bashar al-Assad and the opposition, which has left more than 60,000 people, mostly civilians, dead and more than four million people in need of humanitarian assistance.

Siria:opposizione,saremo a riunione Roma...

(ANSA) - BEIRUT, 25 FEB - La Coalizione nazionale siriana - principale piattaforma delle opposizioni in esilio - ha fatto marcia indietro annunciando che partecipera' alla prossima riunione del Gruppo di lavoro ad alto livello sulla Siria prevista a Roma giovedi' prossimo. Lo ha reso noto Ahmad al Khatib, leader della Coalizione.

Siria: Lavrov riceve ministro esteri....

(ANSA) - MOSCA, 25 FEB - Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ricevera' oggi a Mosca il suo collega siriano Walid al-Mualem per discutere le prospettive dell'avvio di un dialogo tra opposizione ed autorita' siriane, come pure le questioni relative alla sicurezza dei cittadini russi e le missioni straniere in Siria. Lo riferisce l'agenzia Interfax.

Syria democracy in action defies dangers in Deir Ezzor



Syria democracy in action defies dangers in Deir Ezzor
DEIR EZZOR, Syria — In rebel-held Deir Ezzor in eastern Syria, opponents of President Bashar al-Assad's regime hold local elections despite daily bombardment, putting into practice the democracy they have been deprived of for decades.
"For the first time in 40 years, we are voting freely," said Khodr Orfali, a former lawyer who became politically active during Syria's 23-month revolt against President Bashar al-Assad.
On Sunday, Orfali became one of five local council chiefs elected in Deir Ezzor by residents of rebel-held areas, following a model of local leadership set up in several towns and city districts across the country in past months.
"It's a historic day for all residents of Deir Ezzor. People feel free to choose the person they see most fit to help them," the council member-elect told AFP.
The councils' role is to help run the daily life of residents in areas where the regime's authority has collapsed, pro-democracy activists say.
Pasted on the walls of a handful of insurgent-controlled areas of the city of Deir Ezzor are posters and pamphlets calling on residents to vote.
But the festive atmosphere among voters is marred by heavy rain and incessant bombardment by regime forces, leading election organisers in the insurgent-held district of Sheikh Yassin to set up a polling station in the basement of a souk.
Dozens of voters gathered, leafing through lists of candidates' names.
"I want to take part in this election to tell Bashar (al-Assad) that all we wanted was the freedom to vote, and participate in decisions about our country," said Umm Shadi, 56, voting for the first time in her life.
Syria's revolt against Assad began in March 2011 as a peaceful uprising and later morphed into an armed insurgency, after the regime unleashed a brutal crackdown on dissent.
The UN says some 70,000 people have been killed in the conflict.
Among the dead was Umm Shadi's son, who died six months ago fighting troops loyal to Assad.
Prior to the summer's escalation of violence in Deir Ezzor, some 750,000 people lived in the city. But most residents have now fled, bringing the current population down to an estimated 200,000.
"People came despite the bombing, to support the revolution," said Abdel Hamid, who supervised the voting. "This is a way of fighting against the regime, without taking up arms."
Deir Ezzor's local election, like numerous others in rebel-held areas, were a far cry from regime-organised votes.
"Before, elections were held to show the world Syria was a democracy, though (ruling) Baath party members won every vote," said one man taking part in Sunday's ballot.
Mohammed Abdel Majid, 75, agreed.
"The Assads did not come to power democratically, and they tried to convince the world that our uprising was illegal. We are only reclaiming what was stolen from us. Democracy will return to Syria," he said as he cast his vote.
Another voter, Ahmed Mohammed, pushed aside fears that Islamist groups may seize power in war-torn country.
"We want a democratic state, not an Islamic state. We want a secular state run by civilians, not by mullahs," he said.
Free Syrian Army rebel fighters were forbidden from taking part in the vote.
"It is an opportunity for civilians to have their say. We soldiers must fight against regime, that's our job," said Abu Obeida, a rebel commander.
Election day was not without difficulties. At around 2:00 pm (1200 GMT), three people who had been chosen in separate elections broke into the makeshift voting centre and started shouting and tearing up ballots.
"They say we don't have the right to organise these elections. This is the start of a new tyranny. We are fighting against Bashar (al-Assad), but this revolution has given rise to new Bashars, hungry for power and money," said the elected council member Orfali.
After 10 hours of voting, 486 ballots were counted, despite the fact that some 5,000 people had been called out to vote.
"It's very little, but in these circumstances, it's a success," said Abdel Hamid, the vote supervisor.
Standing before some 50 people tasked with counting the votes, he said: "The result hardly matters. Today, it's the people who have won."


domenica 24 febbraio 2013

24 Febbraio...NEWS...


SIRIA.... 24 febbraio... ore 15:00.... DAMASCO: bombardamento aereo della zona vicino all’ufficio della motirizzazione... HOMAS: concentrazione di forze dell’esercito.... DARAA: bombardamento con i carri armati nel centro di Kherbet Ghazaleh... DAMASCO: Baharyeh.... morti e feriti in seguito ad un bombardamento con gli aerei da guerra.... DOUMA: secondo attacco aereo della città.... DAMASCO: Saqba.... molti feriti in seguito al bombardamento aereo della città.... ALEPPO: violenti scontri tra diversi gruppi di oppositori e l’esercito regolare.... la zona particolarmente interessata è quella di Khan Al-A’sal.... è stata attaccata l’accademia di polizia.... nella violenta battaglia sono stati lanciati colpi di mortaio e utilizzati elicotteri e carri armati....

Syria.... February 24 ... 15:00 .... DAMASCUS: aerial bombardment of the area near the Office of motoriation ... HOMAS: concentration of army forces. ... DARAA: bombardment with tanks in the Centre of Kherbet Ghazaleh ... DAMASCUS: Baharyeh .... dead and injured following a bombardment with the warplanes... DOUMA: second attack plane of the city .... DAMASCUS: Saqba .... many wounded as a result of the aerial bombardment of the city .... ALEPPO: violent clashes between different groups of opponents and the regular army .... the area particularly concerned is that of Khan Al-' sal .... it was attacked the Police Academy ... in violent battle were launched mortar rounds and used helicopters and tanks....

SIRIA…. 24 febbraio… ore 23:00…. RAQQA : la città di Tabaqa è stata bombardata dall’esercito che sono concentrate nell’aeroporto militare… molti feriti... IDLIB: il villaggio di Al-Jmeiliye è sotto bombardamento.... ALEPPO: violenti scontri tra l’esercito e il gruppo armato di Nasra supportati da altri gruppi nella zona dell’aeroporto militare... feriti da entrambe le parti.... DAMASCO: ripreso il bombardamento della città di al- Ma'adamiya…. Usati aerei da guerra… 6 civili sono morti e tra di essi 2 bambini…. molti i feriti.... DAMASCO: morto un famoso attore siriano... Yaseen Baqush.... la sua macchina è stata colpita da un ordigno nel quartiere Asali vicino al campo Yarmouk.... ZAATARI: scontri nel campo per rifugiati in Giordania.... una manifestazione è stata violentemente repressa dalle autorità giordane... le proteste dei rifugiati riguardava i maltrattamenti subiti dalle donne nel campo da parte di autisti giordani e membri delle forze di sicurezza giordane.... un leader del gruppo armato Al-Nasra è rimasto ucciso in una località non resa nota... era di nazionalità tunisina... il gruppo armato Al-Nusra ha rivendicato l’attentato suicida di Ma’amel al-Difa dello scorso 6 febbraio.... in quell’occasione morirono 60 persone delle quali 11 donne....

Syria.... February 24 ... 23:00 .... RAQQA: Tabaqa city was bombed by the army that are concentrated in the military airport ... many wounded ... IDLIB: the village of Al-Jmeiliye is under bombardment .... ALEPPO: violent clashes between the army and the armed group of Nasra supported by other groups in the area of military airport ... wounded from both sides. ... DAMASCUS: resumed the bombardment of the town of al- Ma'adamiya.... Used warplanes ... 6 civilians have died and among them 2 children .... many wounded .... DAMASCUS: a Syrian actor ... Yaseen Baqush ... his car was struck by a bomb in the neighborhood next to Asali Yarmouk .... ZAATARI: clashes in the refugee camp in Jordan .... a demonstration was violently repressed by the Jordanian authorities ... refugee protests about the mistreatment suffered by women in the field by Jordanian drivers and members of the Jordanian security forces ... a leader of armed group Al-Nasra was killed in a city not made known ... he was of Tunisian nationality ... the armed group Al-Nusra has claimed the suicide bomb Ma’amel al-Difa last February 6 .... on that occasion were killed 60 people of which 11 women ....

Chi ha i missili scud?

Negli ultimi giorni sentiamo parlare di missili scud. Questo tipo di arma è in dotazione a molti stati e puo' essere piu' o meno distruttivo e avere portate diverse. Chi ha gli scud? Ecco una risposta in questo link:




Siria: è morto Olivier Voisin fotoreporter francese ferito giovedì...

Il fotoreporter indipendente francese Olivier Voisin, gravemente ferito in Siria giovedì scorso, è deceduto in un ospedale in Turchia. Il collega francese era stato ferito alla testa e a un braccio e  le sue condizioni erano già precarie, tanto che i medici avevano deciso di evitare il trasporto in Francia. Olivier Voisin, 38 anni, stava operando da solo nella zona settentrionale del territorio siriano, nelle vicinanze della città di Idlib, ad Hamah. Il giorno prima del ferimento dovuto allo scoppio di una granata, Olivier aveva inviato una lettera all’amica e collega italiana del Tg5, Mimosa Martina, in cui raccontava il trasferimento nella zona: nel documento traspariva tutta la passione che il fotoreporter aveva per il lavoro che svolgeva. E’ il quarto giornalista francese a perdere la vita nel conflitto siriano. Sono 23 in totale i giornalisti morti in Siria per seguire e informare sulla guerra che dal 2011 sta sconvolgendo il popolo siriano....

La crisi in Iraq, il nervosismo francese, la rabbia di Hezbollah contro i “ribelli”: sono molte le ragione per cui il regime di Damasco sta improvvisamente ritrovando forza. E alleati..


di Pierre Chiartano

Il triangolo Damasco, Mosca, Teheran che sembrava ormai fragile, schiacciato tra fallimento del progetto internazionalista sciita e revanchismo sunnita, pare si stia rinvigorendo, come una pianta lasciata seccare che improvvisamente riceve uno scroscio di pioggia. L’acqua arriva dalla crisi in Iraq, che sembra sul punto di esplodere,  dove Arabia Saudita e Iran stanno arrivando alla resa dei conti e dal decrescente interesse americano dovuto alla «dottrina Obama». Oltre che da un sempre più nervoso attivismo di Parigi. L’approccio francese, in un Medioriente sempre più islamizzato, assomiglia all’effetto del sale sulle ferite che però non cauterizza. La guerra civile in Siria sembra ormai più una guerra di posizione che una blitzkrieg. Sul campo le khatibe (brigate) salafite hanno il controllo di gran parte delle operazioni militari dell’opposizione armata, ma si sono accorte di quanto sia difficile andare avanti senza l’appoggio aereo. Oltre ad aver avuto l’insana idea di cannoneggiare posizioni di Hezbollah sul confine libanese. Dall’altra parte il tiranno di Damasco sta dando fondo alle scorte di missili Scud. Ne avrebbe utilizzati più di una quarantina per “ammorbidire” i ribelli nel Nord del paese, secondo fonti dell’intelligence turca. Dopo avere provato a colpire i ribelli con i bombardamenti aerei.

La Russia ha messo in guardia il regime siriano e i ribelli contro la prosecuzione del conflitto armato che rischia di condurre a «un annientamento reciproco». Ma intanto ha inviato altre quattro unità navali al largo della Siria. «Nessuna delle parti in conflitto può permettersi di puntare a una soluzione militare», aveva affermato qualche giorno fa il ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Intanto è salito a 53 morti il numero delle persone uccise di giovedì nel pieno centro di Damasco, presso il quartier generale delle forze armate. Lo ha annunciato la tv di stato che ha aggiunto anche una lunga lista di feriti. Il governo siriano punta il dito contro al Qaeda indicato come autore della strage. L’attentato è stato condannato anche dall’opposizione siriana che ha parlato di un’azione «terroristica».
Insomma, conviene a tanti che la Siria rimanga un campo di battaglia, dove dare libero sfogo alle tensioni regionali, in attesa che uno o più attori decidano che sia giunto il momento di chiudere quella valvola di sfogo. L’errore sta nel credere di aver un controllo pieno sugli eventi. Il capo della diplomazia siriana Walid Muallem sarà a Mosca il 25 febbraio, per colloqui che la Russia spera possano avviare una nuova fase negoziale. Mentre la data per l’incontro con l’opposizione siriana non è ancora in agenda. Allo stesso tempo giovedì il principe del Qatar, Tamin bin Hamad al Thani si è incontrato col ministro degli esteri inglese, William Hague. L’attivissimo sheik di al Jazeera è pronto a firmare un assegno da 100 milioni di dollari da girare all’opposizione siriana per comprare armi e rifornimenti. Chiaramente al Thani non ha tanto gradito la decisione di Bruxelles (lunedì) di estendere l’embargo contro la Siria alle armi.  L’attivismo e la disinvoltura politica di Doha in Libia e in Siria hanno causato qualche danno proprio al fiore all’occhiello di al Thani. Al Jazeera usata in maniera spregiudicata per gli interessi del Qatar ha visto crollare la propria credibilità. Pare che il pubblico affezionato al canale all news sia passato da 43 milioni a solo 6 milioni di telespettatori. Il dato positivo è che l’opinione pubblica araba – che qualcuno affermava non esistesse – non solo c’è, ma comincia anche a capire quando qualcuno vuole manipolarla.

Siria: Usa condanna bombardamento Aleppo....

(ANSA) - WASHINGTON, 24 FEB - Gli Usa hanno condannato fermamente il bombardamento su Aleppo, che ha causato venerdì decine di morti. ''Il governo degli Stati Uniti condanna nei termini più forti il lancio di missili contro Aleppo: l'attacco più recente e' stato condotto con il lancio di Scud su un quartiere dell'est della città'', ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Victoria Nuland. ''Il regime Assad non ha alcuna legittimità di restare al potere solo con la forza bruta", ha aggiunto....

Siria:attivisti, 36 bimbi morti a Aleppo....

(ANSA) - BEIRUT, 24 FEB - I tre missili lanciati venerdi' dalle forze del regime contro su un quartiere di Aleppo hanno ucciso 58 persone, di cui 36 bambini. E' il nuovo bilancio riferito dall'Osservatorio siriano dei diritti umani dopo che diversi corpi di donne e bambini sono stati recuperati dalle macerie. Secondo fonti dei militanti, i missili erano degli Scud lanciati dalla base '155', nella regione di Damasco.....

sabato 23 febbraio 2013

23 Febbraio....NEWS....


SIRIA.... 23 febbraio... ore 12:30... HAMA: vasta campagna militare condotta casa per casa dall’esercito... perquisizione in numerose case nella zona di Tareeq Halab.... IDLIB: violenti scontri tra le forze dell’esercito e gli insorti.... l’area interessata è quella di Heesh... bombardamenti... DERA’A: bombardamento della città a partire dal check point... si registrano feriti tra i civili.... DAMASCO: il quartiere di Al-Qbun, Tishreen, e al-Hfeiriya sono stati bombardati questa notte causando un morto e molti feriti… ALEPPO: 10 civili sono rimasti uccisi in seguito al crollo di un palazzo che era stato bombardato... il fatto è accaduto nella zona di Ma’adi vicino all’ospedale.... è ancora provvisorio il bilancio dei morti del bombardamento con lo scud caduto ad Aleppo... i corpi fino ad ora estratti sono 29... tra questi molte donne e bambini che erano in casa visto l’orario serale in cui è avvenuto il bombardamento... 150 è la stima dei feriti... tra le macerie ancora una famiglia di 10 persone rimasta intrappolata dalla macerie della loro casa....

Syria.... 23 February ... 12:30... HAMA: extensive military campaign conducted House to House by the army ... search in several houses in the area of Tareeq Halab. ... IDLIB: violent clashes between army forces and insurgents .... the affected area is that of Heesh ... bombings ... DERA: bombing of the city starting from check point ... There are casualties among civilians. ... DAMASCUS: the neighborhood of Al-Qbun,:, and al-Hfeiriya were bombed last night, causing one dead and many injured … ALEPPO: 10 civilians have been killed following the collapse of a building that had been bombarded ... the fact happened in the area of Ma’adi close to the hospital .... is still provisional toll of the dead with the scud bombing dropped in Aleppo ... the deads until now extracts are 29 ... among them many women and children who were at home due the evening hours when the bombing occurred.... 150 is the estimation of the wounded ... in the rubble still a family of 10 people trapped by the debris of their house ....

SIRIA... 23 febbraio... ore 22:00.... DAMASCO: Mouadamya.... molti feriti sono il risultato di un bombardamento della città... HAMA: spari indiscriminati a partire del check point di Junoob al-Mal’ab... molti feriti tra i civili.... DAMASCO: bombardamento di parte del villaggio di Al-Hajar Al-Aswad.... il bilancio è di 1 morto e molti feriti.... ALEPPO: 3 persone sono state giustiziate e abbandonate nelle immondizie vicino alla rotonda di Jisr Al-Haj.... i corpi hanno segni di violenze e le mani legate.... RAQQA: violenti scontri vicino alla prigione... da diversi giorni i combattenti dell’opposizione cercano di attaccare la prigione.... un ordigno è stato sparato contro la prigione... ci sono al meno una decina di feriti tra i prigionieri.... il crollo di questa mattina nel quartiere di Ma’adi di un edificio bombardato ha provocato la morte di 14 civili... 11 erano bambini....

Syria... 23 February ... hours 22:00 .... DAMASCUS: Mouadamya .... many injuries are the result of a bombardment of the city ... HAMA: indiscriminate gunfire from check point of al-Junoob Mal ' ab ... many casualties among civilians. ... DAMASCUS: bombardment of the village of Al-Hajar Al-Aswad. ... the budget is of 1 dead and many wounded .... ALEPPO: 3 people have been executed and abandoned in rubbish near the roundabout of Jisr Al-Haj .... the bodies have signs of violence and their hands are tied. RAQQA: violent clashes near the prison ... there are several days opposition fighters trying to attack the prison .... a bomb was fired against the prison ... There are at least a dozen wounded among the prisoners. .. .the collapse this morning in the neighborhood of Ma’ adi of a bombed building resulted in the death of 14 civilians ... 11 were children.

Ribelli siriani e Hezbollah alla guerra parallela...


Roma, 23 febbraio 2013, Nena News - Lungo il confine tra Siria e Libano, in un territorio che va dalle rive del fiume al Asi (Oronte) al valico di Arsal, si rischia un conflitto armato parallelo alla guerra civile che combattono i miliziani dell'Esercito libero siriano (Els) e le Forze armate governative. Uno scontro tra ribelli siriani e combattenti del movimento sciita libanese Hezbollah. Riecheggia l'ultimatum lanciato da Selim Idriss, noto come il capo di stato maggiore dell'Els, che ha minacciato di attaccare le posizioni di Hezbollah nella Valle della Bekaa se il movimento sciita non cesserà di colpire dalla cittadina libanese di Hermel le località controllate dai ribelli nella zona di Qusair, a ridosso di Homs.

Quanto siano vere le accuse di Idriss è difficile appurarlo senza una verifica da parte di fonti indipendenti. Di certo c'è che la tensione è molto alta tra Qusair in Siria e il villaggio libanese di Arsal, una roccafote sunnita dove avviene un intenso movimento di ribelli da e per la Siria e dove nelle scorse settimane sei soldati libanesi sono rimasti uccisi in un agguato di miliziani anti-Assad. Molti dei profughi siriani che hanno trovato un riparo ad Arsal arrivano proprio dalla zona di Qusair. Nelle ultime ore tre membri di Hezbollah sarebbero stati uccisi a Zeeta (Libano) in un raid lungo il confine compiuto dal Fronte Al Nusra, la milizia jihadista sunnita alleata dell'Els . E il clima si è fatto incandescente.

L'opposizione siriana accusa il movimento Hezbollah, vicino al regime e all'Iran, di appoggiare militarmente le forze di Damasco contro i ribelli. Da tempo si parla dell'arrivo in Siria di un certo numero di combattenti sciiti, libanesi ma anche iracheni. Così come è ben nota la presenza di diverse migliaia di jihadisti sunniti, pagati da «finanziatori» residenti nelle petromonarchie del Golfo. Questi jihadisti non sono andati in Siria a combattere in nome di «democrazia e diritti» ma per abbattere il regime ateo di Bashar Assad sostenuto dai «rawafidh» (in arabo «coloro che hanno deviato dalla verità»), il termine dispregiativo con il quale i sunniti radicali (ma non solo loro) descrivono i musulmani sciiti.

Quanto sia ampio il coinvolgimento di Hezbollah in Siria è difficile valutarlo. Il movimento sciita preferisce dare più appoggio politico che militare al regime siriano. Il segretario di Hezbollah, Hassan Nasrallah, peraltro dubita delle possibilità di una resistenza ad oltranza di Damasco, lo scrivono da tempo i giornali libanesi, e sta preparando il suo movimento al dopo-Assad. Già da tempo Hezbollah ha scelto un profilo più basso nelle vicende interne libanesi ed è tornato a concentrare la sua attenzione sul nemico di sempre, Israele.

D'altronde il movimento è sotto pressione. Ha perduto parte del prestigio enorme di cui godeva nel mondo arabo prima della guerra civile siriana. Di recente Hezbollah è stato tirato in ballo prima da Israele, che lo descrive come destinatario di «convogli di armi siriane» (come quelle che l'aviazione dello Stato ebraico avrebbe colpito non lontano da Damasco qualche settimana fa). E poi della Bulgaria che lo accusa di essere dietro l'attentato suicida all'aeroporto di Burgas della scorsa estate.

Secondo i ribelli siriani una dozzina di guerriglieri Hezbollah sarebbero morti tra domenica e lunedì in intensi scontri a fuoco avvenuti a sud-ovest di Homs, a circa dieci km dalla frontiera con il Libano. Gli scontri sarebbero cominciati sabato dopo che il movimento sciita avrebbe tentato di occupare con l'aiuto di forze governative tre villaggi sunniti (Burhanieh, Abu Houri e Safaria) in mano all'Esercito libero siriano. Hezbollah non ha mai smentito o confermato questa versione limitandosi a parlare di alcuni suoi combattenti caduti nel compimento del loro dovere in Siria. I ribelli aggiungono che il tentativo dei guerriglieri agli ordini di Nasrallah sarebbe quello di assumere il controllo dei traffici clandestini e impedire i rifornimenti di armi ai ribelli nella zona di Homs, città strategica per il collegamento tra le basi militari siriane lungo il Mediterraneo e la capitale Damasco.

Smentisce, almeno in parte, questa versione il noto giornalista libanese Ibrahim Bayram che scrive per an Nahar, un quotidiano che peraltro è sempre stato molto critico di Hezbollah. Secondo Bayram, il movimento sarebbe intervenuto la scorsa settimana a difesa dei circa 30 mila libanesi sciiti, originari della Valle della Bekaa che vivono da tempo in piccoli villaggi della zona di Qusair, minacciati dai miliziani dell'Els che li accusano di essere alleati del regime Bashar Assad e dell'Iran. Il giornalista esclude che Hezbollah sia impegnato in una campagna militare a tutti gli effetti. Ma un nuovo fronte di guerra rischia ugualmente di aprirsi. Nena News
di Michele Giorgio

A Love Letter from Emilie Blachère to Rémi Ochlik...


I’ve never found it so difficult to write. My dictionaries are useless. I can already hear you saying, “Sweet Blachère.” So instead I made a list of everything I loved about you.
My angel, my love:
I loved it when you made lists of things you wanted, and you wanted a Harley Davidson, a loft, a 22,000-euro titanium Leica, and you would say to me, “What? You work at Paris Match, don’t you?”
I loved it when you called me Blachère, or Blacherounette, when you had something you wanted to ask me.
I loved it that you wanted to find a country just for the two of us where we could go every year together on assignment.
I loved it when you talked about the arts, and painting, and literature, and I couldn’t understand a thing. You taught me so much.
I loved it how in the field you would sink into the shadows, making people forget you were there so you could take better pictures.
I loved to see you look every morning at photo sites and hear you say, “Look at what they’re doing. I suck, Blachère.”
I loved it when you recorded L’amour est dans le pré for us and we watched it curled up under a blanket like teenagers, with our kitten between us. You kept saying, “You better not tell anyone about this.”
I loved watching you make me coffee every morning, and after eight months, it was actually good!
I loved it when you said you wanted to have two children, a boy and a girl.
I loved it even more when you pestered me in front our friends about having kids: “Look at Thib, Mat, Fred. Their girls are cool, and they’re pregnant!”
I loved it that you decided you wanted to go to Libya, Nigeria and Burma, then Syria, then Tulles, all within five minutes.
I loved it when you told me, “Blachère, you’re making me childish. I’m becoming like you.”
I loved it when I said that you were the best photographer in the world and you said, “Well, you’re biased.”
I loved to see you blush when I told you I was crazy about you.
I loved our routine, our life together, the nights we’d stay up late watching Dexter. I was smiling so long as I was next to you.
I loved it how at night you would take out your contact lenses and put on your thick glasses. I’d call you Harry Potter and you hated it. You called me Emilie.
I loved it when you told me that you didn’t miss me at all.
I loved it when you told me you were jealous of Eric, of Ivan, of Pierre, jealous of everyone, even Marcelle, my cat.
I loved it when you kidnapped Marcelle when I was on assignment and took her home so she would get used to your cat, and we could all live together, one happy family.
I loved it when you were scared to meet my mother.
I loved it when you took me to Honfleur, and we stopped along the highway and ate a Mars bar and drank a Coke.
I loved it when you told me, “I’m ugly, Blachère, you’re blinded by love.”
I loved it when you left your toothbrush at my house. I took a picture of it and showed it to my girlfriends. I almost posted it on Facebook.
I loved how stroked my leg at red lights on your scooter.
I loved it how you held me tight in the morning, then again at night, as if we had been apart for months.
I loved watching you smoke at the window. You were so sexy. But like you said, I’m biased.
I loved to hear you say to Julien, your best friend, your brother, “Look out, Mama Squirrel’s here,” when I was waking up.
I loved it when you said at first, “Julien’s my wife, you’re my mistress.” After two months, it was the opposite. Sorry, Julien.
I loved your timid smile, the way you laughed, your almost feminine delicacy, your juvenile tenderness.
I loved it how you texted me every five minutes to ask me to marry you, with emoticons and all. We promised each other we’d get hitched in Las Vegas.
I loved it how you left me love letters in my notebooks when you came over to feed Marcelle.
I loved your courage, your admiration, your rigor. I’m so proud of you, my angel. I admired you as a photojournalist and as a man. You’ve become so big.
I loved it when you told me, “Blachère, we have our whole lives ahead of us.”
I loved to hear you tell me how everything was going to be alright when I was depressed. If only I could hear you tell me that today.
I loved it so much how on February 10, a Friday, the last time we saw each other, you told me that I made you happy.
I could go on. I would have loved to spend my life adding to this list. Ochlik, I loved you. I hope you know up there that I was more than happy by your side. I was in bloom. With you, things were lovely, sweet, and surprisingly intense. Our time together was magic. We were so happy that we had to protect it from the invasions of our profession, our passion, our second love.
We were prepared for everything, except for the worst. Ochlik, I don’t know how I can go on without you. In Rome, you told me, “love is a weakness.” You were wrong. Today I feel strong. At Christmas you gave me a notebook and told me to, “write down the story of our lives and read it to our kids.” I promise that I will tell the story of that life we dreamed of so often, a life that I’m now going to have to live for two.
I’m not sure if you miss me, Ochlik. I miss you. Madly.
But I know that you are here. Inside of me. Near me. Near us. Today our nickname, Blachlik, makes sense.
One day I’ll join you, my love. But not yet. You would hate to see me give up, let myself fade away. So I’m drying my tears, and watching your favorite movies on repeat, the ones that made you happy, like Singin’ in the Rain, and...
I'm singin' in the rain
Just singin' in the rain,
What a glorious feeling,
And I'm happy again.
I'm laughing at clouds
So dark, up above,
The sun's in my heart
And I'm ready for love.
I’m sure you’d rather see us pay you tribute by staying up all night drinking and smoking. Don’t worry, it will happen, and the night’s not over yet.
My angel, give Lucas a kiss for me. Take care of yourself. Take care of us.
Emilie Blachère